INTER JAVIER ZANETTI / MILANO – Arrivato in Italia nell’agosto del 1995 dal Banfield, in una sorta di pacchetto per arrivare a Sebastian Rambert, meteora nerazzurra, all’ora consigliata a Moratti dallo storico bomber argentino Angelillo. Come dire: se vuoi Rambert devi portare a Milano anche Javier Zanetti. Nell’agosto di quell’anno arriva l’esordio, in un Meazza che applaude Roberto Carlos, autore del gol vittoria contro il Vicenza, senza farsi sfuggire le scorribande del giovane esterno argentino. La prima giornata incorona il terzino brasiliano, ma è il numero quattro nerazzurro a finire tra i top della giornata. El Tractor indosserà la casacca nerazzurra per non toglierla mai più. Quanto è strano il calcio, e quanto bizzarra è la vita, che a quel giovane ragazzo arrivato dall’argentina oggi regala la sua 17esima stagione in maglia nerazzurra. Sconfitte, richieste da top club come Barcellona e Real, non hanno fatto mai vacillare quel capitano dal cuore nerazzurro, ormai entrato dentro i cuori dei tifosi ma soprattutto nella storia dell’Inter. Adesso con i suoi 38 anni ricomincia una nuova avventura, la sua rincorsa per battere il record di presenze di Beppe Bergomi, avvisando tutti che ancora l’Inter c’è, in un’intervista riportata dalla ‘Gazzetta dello Sport’, e parlando a 360 gradi della sua grande famiglia dai colori nerazzurri.
FONDAZIONE PUPI E FAMIGLIA – Il 15 settembre la Fondazione Pupi, messa in piedi dal capitano e consorte festeggerà i suoi dieci anni: “A ripensarci mi vengono i brividi. Abbiamo iniziato nel 2001 con 34 bambini, quando in Argentina scoppiò il caos finanziario. Con Paula decidemmo che era il momento di cominciare. Adesso seguiamo più di mille bambini. Ci sarà una grande festa per il decennale, dove contiamo nell’aiuto di tanta gente famosa. Ho sentito Messi e spera di venire”.
TRA SCUDETTO, MERCATO ED IL RECORD DI BERGOMI– Il Milan sembra essere favorito per la vittoria del campionato: “In questi anni abbiamo vinto tanto e con questo gruppo possiamo continuare a farlo. Il Milan favorito? Non lo è per noi. Sappiamo quanto valiamo”. Si torna a parlare degli addii di Leonardo ed Eto’o: “Con l’allenatore avevamo un progetto dopo la vittoria in Coppa Italia e poi sappiamo com’è finita. In sei mesi ci ha dato tutto. Le dinamiche di Eto’o sono legate al mercato e al fair play finanziario”. Il capitano commenta anche il mercato in entrata: “Zarate è immarcarbaile, salta l’uomo e crea superiorità numerica. Alvarez avrà un grande futuro, quando supererà un po di timidezza, mentre Jonathan è il classico terzino brasiliano di spinata, ma è tosto anche in copertura. Forlan? E’ fortissimo e calcia sia di destro che di sinistro, inoltre fa la differenza nei calci piazzati” . Il 24 settembre al Dall’Ara, contro il Bologna, Zanetti raggiungerà il record di Bergomi, a quota 758, contro le 753 del capitano: “E’ un traguardo al quale tengo da pazzi anche perché ho la possibilità di eguagliare lo Zio. Dediche? Troppe. Alla mia famiglia a quella interista, Prisco e Facchetti compresi”. Intanto domenica sera sarà Inter-Palermo a chiudere la prima giornata, la seconda di fatto, del campionato e il capitano non vede l’ora di scendere in campo per portare la sua squadra verso altri trionfi.
Luigi Perruccio
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