INTER CLAUDIO RANIERI TINKERMAN / MILANO – La striscia di sei vittorie consecutive dell’Inter, ultima delle quali nel derby, ha fra i protagonisti assoluti Claudio Ranieri. Il tecnico dell’Inter, sbarcato alla Pinetina dopo la famigerata disfatta di Novara costata la panchina a Gasperini, ha saputo rimettere in ordine le cose nel giro di pochi mesi, trasformando la squadra nerazzurra e allontanando definitivamente le paure di una possibile stagione da vivere alle soglie della zona retrocessione. Tinkerman, così chiamato ai tempi in cui allenava il Chelsea, ha saputo entrare con l’aplomb giusto nella testa dei giocatori, spaesati e impauriti sotto la precedente gestione tecnica, dando una grande prova di forza e di carattere necessari al capovolgimento di un’annata partita terribilmente male. Ranieri ha ridato autostima e solidità a tutto il gruppo, muovendosi e divincolandosi nei meandri difficoltosi di un ambiente depresso e amareggiato, che solo pochi mesi prima era stato sul tetto del mondo e che solo a maggio aveva alzato l’ultimo trofeo, la Coppa Italia, battendo in finale il Palermo. Ha saputo conquistare la fiducia dei senatori dell’Inter, riuscendo in poche e semplici mosse a invertire la rotta: giocatori schierati nel ruolo giusto, elemento che era venuto a mancare con Gasperini, come nel caso di Zanetti schierato da difensore centrale nella difesa a tre o come Sneijder utilizzato in mezzo al campo.
Ranieri ha avuto altresì il merito di aspettare il recupero del Principe Milito, venendo in queste ultime giornate ripagato nel migliore dei modi dall’attaccante argentino, ritornato a convincere e a segnare fior di gol. Un altro elemento in favore di Tinkerman è stato il saper gestire nel migliore dei modi i recuperi di Sneijder e Maicon, dando meno pressioni all’olandese e al brasiliano e più fiducia a Ricky Alvarez, che in più di un’occasione ha messo in bella mostra tutte le sue qualità tecniche, e al giovane Faraoni, forse la sorpresa più positiva per l’Inter in questa prima parte di stagione. Un ulteriore punto di forza del tecnico testaccino è stata la capacità di sapersi calare nel migliore dei modi nella realtà nerazzurra, trovando così il pieno appoggio dal presidente Moratti, elemento fondamentale per il proseguio della sua avventura sulla panchina della ‘Beneamata‘. L’aggiustatore ha così colpito ancora, ripetendo in parte ciò che avvenne quando era alla guida della Roma nella stagione 2009-2010, quando una grande rimonta lo portò quasi alla conquista dello scudetto, vinto poi dalla squadra nerazzurra. La speranza è che stavolta il finale cambi per Ranieri, ma non per l’Inter.
Raffaele Amato