Milano – Ad un passo dalla Juventus, in prestito all’Inter: questo è stato lo sconvolgente finale della commedia tutta italiana con protagonista Fredy Guarin. Il centrocampista colombiano del Porto nelle scorse settimane aveva praticamente raggiunto un accordo con la società bianconera, che poi ha dirottato le sue attenzioni su Martin Caceres, abbandonando di fatto al suo destino il giovane mediano dei ‘Dragoes’. Quando tutto sembrava poter restare immutato, ossia rimanere ancora con la maglia del Porto, ecco spuntare l’Inter, che a dire il vero lo seguiva già da molto tempo, quando c’era ancora lo ‘Special two’ Villas Boas a guidare il club biancoblu. Branca, nel chiaror di luna di una notte fredda per motivi meteorologici e anche perchè poche ore prima i Ranieri’s boys avevano perso maledettamemte sul campo del Lecce, chiude l’affare con la società del presidente Pinto da Costa e mette a segno un acquisto che serviva necessariamente alla squadra, soprattutto nell’asse mediana dove gli infortuni la fanno sempre da padrona. Prestito con diritto di riscatto a giugno, spesa complessiva di circa 13 milioni di euro. Per Guarin è pronto un quadriennale da 2 milioni a stagione.
PROFILO FREDY GUARIN
Profilo – Fredy Alejandro Guarín Vasquez, chiamato semplicemente Fredy Guarin, è nato il 30 giugno 1986 a Medellin, Colombia. A 16 anni inizia il suo percorso da giocatore nelle giovanili dell’Envigado, club del campionato colombiano: esordisce in prima squadra nella stagione 2004-2005 dove colleziona con la maglia dell’Equipo Naranja’ 38 presenze e 4 gol. La stagione successiva compie il salto e passa al Boca Juniors, club ben più blasonato dove le pressioni sono altissime. L’esperienza in Argentina non è delle più rosee ma l’occhio vigile del Saint-Etienne notò ugualmente le sue qualità seppur rimaste offuscate con la maglia degli ‘Xeneize’: il club francese per il riscatto del suo cartellino spende 500mila euro, cifra non di basso rilievo vista l’allora giovane età del centrocampista colombiano. Con i biancoverdi gioca per due stagioni, fino all’estate del 2008, quando il Porto decide di puntare su di lui per ritornare a vincere a livello internazionale. Con i ‘Dragoes’ Fredy Guarin raggiunge la massima consacrazione a livello europeo. Con la squadra allanata dal portoghese Villas Boas il colombiano conquista 2 campionati portoghesi, 3 coppe nazionali, 3 supercoppe portoghesi ma soprattutto vince l’Europa League nel maggio 2011 battendo in finale il Braga per 1-0. E’ il trofeo continentale che lo elegge come uno dei migliori centrocampisti del panorama europeo: le successive diatribe con la dirigenza del club di Oporto lo allontaneranno poi dalla ribalta. Il resto è storia recente.
COLLOCAZIONE TATTICA
Il mercato nerazzurro si diceva sarebbe stato caratterizzato dalla ricerca di un sostituto per il partente Motta, destinazione Psg. La conferma, almeno momentanea, dell’italo-brasiliano ha molto probabilmente spostato lo sguardo non più su un mediano a copertura della difesa bensì su un interno di centrocampo, ruolo naturale del centrocampista colombiano. La sua duttilità però, potrà permettere al tecnico dell’Inter Claudio Ranieri di poterlo utilizzare in tutte le zone della linea mediana nerazzurra. Guarin all’occorrenza potrà essere schierato anche sulle corsie esterne, a destra in modo particolare, ruolo dove l’allenatore testaccino sta collocando stabilmente capitan Zanetti. Esterno quindi, con facoltà di accentrarsi, ma anche centrale di centrocampo, qualora dovessero essere indisponibili uno fra Cambiasso e Thiago Motta. L’ex Porto potrebbe rivelarsi fondamentale anche in un eventuale ritorno al rombo: interno di sinistra o di destra, oppure se ne richiederà l’emergenza, anche centale nel vertice basso. Le sue qualità, soprattutto fisiche e tattiche potrebbero agevolare il compito di mister Ranieri: l’unico neo sarà sicuramente il non poterlo schierare in Champions League, visto che il colombiano ha già giocato la massima competizione con la maglia del Porto in questa stagione.
Ecco un video di presentazione del nuovo centrocampista dell’Inter.
Raffaele Amato