INTER ETA’ MEDIA RISULTATI / MILANO – La sconfitta contro il Marsiglia – teoricamente ribaltabile al ritorno – è l’ennesima dimostrazione di una squadra in profonda crisi d’identità e di gioco. Elementi fondamentali per competere ai massimi livelli, sia in campionato che in Champions League. Un fattore, in particolare, dovrebbe far riflettere la società: al ‘Velodrome‘ è andata in scena la squadra – l’Inter– più vecchia come età media, di tutta la storia della Champions League. I giocatori mandati in campo da Ranieri dal primo minuto raggiungono la bellezza di quasi 32 anni: solo Zarate, prossimo ai 25, e Wesley Sneijder, che a giugno ne compirà 28 erano under 30. Un dato che mette inesorabilmente il club nerazzurro con le spalle al muro. Credere che una squadra che ha vinto tutto due anni fa con un’età media così elevata possa competere su tre fronti, e portarsi sulle spalle settanta partite in un anno, è pura incoscienza.
E’ chiedere troppo a questi giocatori: non basta lottare per novanta minuti, cosa che i vari Zanetti e Cambiasso fanno sempre, per poter competere per traguardi importanti. La storia del calcio ha insegnato che per vincere, una squadra deve esser formata dal giusto mix di esperienza e gioventù, quel mix che tanti trofei regalò all’Inter negli anni scorsi. La cura per i nerazzurri è racchiusa in questo fattore: vanno bene i Samuel o i Forlan, ma se attorno a loro non si inseriscono giocatori giovani e altrettanto bravi, le ambizioni di vittoria tramontano sul nascere. E per porre rimedio a questo male, sportivamente parlando, bisogna che la società torni a investire su giocatori che possano garantire almeno un lustro ad alti livelli.
Raffaele Amato