UDINESE-INTER, CONFERENZA STRAMACCIONI / MILANO – Lo si è detto tante volte in questa stagione, ma per l’Inter quella di domani contro l’Udinese è davvero l’ultima spiaggia. Per tenere viva la speranza di raggiungere il terzo posto la squadra di Stramaccioni dovrà fare il colpaccio al ‘Friuli’. “Il valore dell’Udinese è assoluto, soprattuto in casa dove ha costruito la sua posizione in classifica e conosciamo le difficoltà di questa partita – ha detto l’allenatore nerazzurro in conferenza stampa – L’idea del nostro calcio propositivo deve mantenersi, deve far parte del dna della squadra, poi c’è singola partita: è ovvio che l’Udinese ha caratteristiche che potrebbero farci molto male e vedendo le tre partite che ho fatto io sembriamo la vittima perfetta. Non vogliamo snaturare l’idea su cui stiamo lavorando, ma ci saranno accorgimenti per contrastare i loro punti di forza: stiamo migliorando ma sappiano che abbiamo tanto da lavorare perchè i nostri problemi li abbiamo. Calendario difficile? A me piace essere artefice del nostro destino, quindi avere la possibilità di giocarcela negli scontri diretti, anche se fuori casa, è un vantaggio. Poi accettiamo il risultato campo, ma siamo l’Inter e non ci tiriamo indietro”.
MORATTI E GIOVANI – In questi giorni si è parlato di un patto tra il presindete Moratti ed il tecnico romano secondo cui, in caso di conquista del terzo posto, ci sarebbe la conferma per la prossima stagione: “Il patto c’è, arrivò dopo un’ora e mezza di chiacchierata ed è semplice: devo vincere – precisa Stramaccioni – E’ la stessa cosa che si chiederà a tutti gli allenatori dell’Inter nei prossimi 100 anni, io la chiamerei clausola Inter: vincere sempre da qui alla fine è un sogno, ma per me c’è solo l’Udinese oggi. Il presidente mi ha definito pazzo? Preferisco imprevedibile, forse un po’ incosciente nel restare lo stesso sebbene ora alleno Milito e non più Longo”. A chi gli fa presente che in queste prime tre partite ha fatto poco ricorso ai giovani, Stramaccioni risponde che “già da allenatore della Primavera dissi che in Italia non necessariamente i migliori ragazzi delle giovanili riescono a affermarsi in Serie A, come avviene negli altri campionati perchè la distanza tra il massimo campionato e quello Primavera è tanta. Poi ci sono le eccezioni come Balotelli e Obi: noi abbiamo giovani interessantissimi, su cui c’è un progetto di esplosione, ma il presidente mi ha stato chiesto di fare bene e arrivare in Europa. La carta di identità la guardo solo quando ci sono giocatori dello stesso valore, ma in campo vanno i migliori undici a prescindere dall’età media della squadra, anche se so che 30 anni è alta come media”.
SAMUEL, RANOCCHIA E SNEIJDER – Contro l’Udinese, il tecnico nerazzurro dovrà fare a meno di Samuel infortunato e squalificato: “E’ una assenza importantissima perchè Walter è tra i migliori difensori al mondo, ma già mercoledì abbiamo trovato un equilibrio senza di lui e sicuro che faremo bene anche a Udine. Ranocchia è una certezza e lo ha dimostrato anche col Cagliari quando è stato chiamato in causa giocando una buona partita, mentre Juan è un giovane interssante, anche lui si farà trovare pronto al momento opportuno”. Stramaccioni fa poi il punto sui due infortunati di lungo corso: “Sneijder e Maicon stanno lavorando con il professor Combi e dirà lui quando sono pronti, di certo hanno tanta voglia di rientrare in gruppo, Wes sta facendo doppia seduta di allenamenti, li aspettiamo a braccia aperte”.
MILITO, PAZZINI, ZARATE E FORLAN – Infine Stramaccioni ha parlato dei quattro attaccanti in rosa a partire da Milito: “Non servono dati statistici per dire che sta attraversando un momento fantasitco, è un grande campione e questo non lo scoprio certo io: non possono esserci equivoci sul suo valore. Pazzini è stato decisivo per la vittoria col Siena quando è subentrato dando un grande contributo: a volte è più difficile farsi trovare pronti per 20 minuti che per 90, ma lui è un grande professionista oltre che un grande giocatore. Zarate? Gli ho detto le stesse cose del presidente, ossia che all’Inter non avevamo mai visto il suo valore: ha fatto tre buone prestazioni ma ha ancora enormi margini di miglioramento, poi sta alla società decidere se riscattarlo. Forlan invece non l’ho accantonato: è uno di quei giocatori di qualità che possono giocare alle spalle di un centravanti, contro il Siena non ha giocato per scelta tecnica, non è stata una bocciatura”.
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