INTER, MILITO STRAMACCIONI DERBY / MILANO – Finalmente è arrivata la grande serata, la notte magica che tutti i tifosi interisti aspettavano da tanto, troppo tempo. L’Inter di Diego Milito e del suo rampollo Stramaccioni conquistano Milano, annientano e annichiliscono i rivali cittadini, i rivali di un derby che regala sempre grandissime emozioni: i nerazzurri battono per 4-2 un Milan mai veramente in partita, se non in quei pochi minuti in cui Ibrahimovic ha regalato sprazzi di grande calcio. E’ la notte dei desideri, la vittoria segnata da una tripletta del Principe, uno di quelli che non manca mai, soprattutto se davanti c’è un avversario di tutto rispetto. Milito e Stramaccioni, un connubio che ha saputo regalare alla Beneamata un finale di stagione diverso dalle brutture di un campionato che, fino a ieri sera, era completamente da gettare a mare. I due, aiutati da uno Sneijder ritrovato, e da un Guarin in versione gladiatore, stravincono il derby e tengono viva la speranza Champions League, seppur a Roma ci vorrà un miracolo sportivo, o giù di lì. L’argentino segna tre gol ed è decisivo come la stagione di due anni fa, un attaccante completamente ritrovato se si pensa a quello visto e criticato fino allo scorso ottobre, un bomber che in pochi mesi ha segnato circa 21 gol, appena 4 quelli messi a segno nella prima parte di stagione, cioè fino al termine del 2011. Il Principe trasformato in Re, padrone assoluto del San Siro, quello stadio e quei tifosi che lo hanno sempre aspettato, atteso come si fa con i grandi campioni, quei campioni che anche quando sono in difficoltà – e lui lo è stato per molto tempo – sai che prima o poi torneranno a fare la differenza, a farti vincere le partite. Milito non è ritornato ieri sera, ma è contro il Milan che ha sigillato una stagione, per lui, perfetta, ricca di gol, anche non banali, ma speciali e decisivi per le vittorie dei nerazzurri.
Il derby è stata la serata, e dopo la notte, di Andrea Stramaccioni. Una partita che forse segnerà, come previsto già alla vigilia, il suo futuro e quello della panchina nerazzurra. Un match vinto grazie anche alle sue scelte e alla sua impostazione tecnico-tattica, con Guarin sempre uomo in più, determinante come interno di centrocampo, muro portentoso e invalicabile per i centrocampisti rossoneri. Strama aveva tenuto il colombiano a riposo nella trasferta di Parma, decisione presa con logica e coscienza, sapendo in anticipo rispetto a tutti quanto sarebbe stato fondamentale il giocatore nel duello contro il Milan. Il giovane romano con il 4-2 di ieri ha sicuramente fatto due o tre passi in avanti nella considerazione e nella stima di Moratti, peraltro già abbastanza forte: il mister dell’Inter, e questo il presidente l’avrà sicuramente visto, ha conquistato tutti i giocatori, dal titolare inamovibile all’ultima delle riserve, ha ricompattato un ambiente stanco e logoro, ritrovatosi completamente nella magica notte di ieri. Strama, in queste poche giornate, non ha mai dato l’impressione di perdere le staffe o la gestione tattica e dello spogliatoio, seppur i momenti difficili ci sono ugualmente stati, come il pareggio contro il Cagliari o la sconfitta contro il Parma. Ha dimostrato di saper scegliere gli uomini da mandare in campo, ha lucidato l’appannato e spento Sneijder, anche ieri autore di una prova da vero leader. La conferma anche per la prossima stagione sarebbe una continuità positiva, un rinnovamento senza stravolgimento, un ricominciare da un uomo nuovo, ma già vincente nell’ambiente interista: Moratti valuterà nelle prossime ore, comunque andrà per Stramaccioni sarà un successo.
Raffaele Amato