INTER TAVAROLI DE SANTIS / MILANO – Si riapre il caso ‘dossieraggio’ ai danni dell’Inter. Intendiamoci, la sua riapertura è puramente mediatica dato che i fatti sono stati prescritti dalla giustizia sportiva e la società nerazzurra non rischia niente. Si riapre semmai la questione etica. Ma facciamo ordine. Nella giornata di ieri Giuliani Tavaroli, ex capo della sicurezza Pirelli, ha rilasciato delle dichiarazioni-fiume relative all’attività di ‘dossieraggio illegale’ compiuto dalla Telecom ai danni di politici, giornalisti ed imprenditori. A chiamarlo in causa sono stati i legali di Massimo De Santis, arbitro ‘spiato’ da Telecom, e quindi indirettamente dall’Inter, che ha chiesto alla società nerazzurra 21 milioni di euro di risarcimento. “L’operazione Ladroni mi fu commissionata da Massimo Moratti, poi me ne occupai con Giacinto Facchetti” ha dichiarato Tavaroli di fronte alla Corte d’Assise. Nella vicenda poi rientra anche Emanuele Cipriani, investigatore privato ingaggiato dalla Pirelli per ‘spiare’ vari giocatori, tra i quali Vieri, tra il 2002 ed il 2004. L’Inter ha sempre respinto qualsiasi tipo di accusa ribadendo di non essere mai venuta in possesso di queste informazioni. Anche in questo caso la società non rischia nulla e l’unico cruccio di Moratti è quello di tentare di evitare di pagare i risarcimenti milionari richiesti da De Santis e Vieri.
M.D.C.
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