INTER, SAMUELE LONGO GIOVANI FUTURO / MILANO – Timido e riservato, il volto da bambino, la tecnica da ragazzo prodigio. Lui è Samuele Longo, semplicemente Longo. E’ il leader dell’attacco della Primavera dell’Inter, sarà, lo sperano Moratti e i tifosi, il bomber del futuro. Pagato appena 90mila euro, soffiato da Piero Ausilio, allora dirigente del settore giovanile, a una folta concorrenza. E’ il 2008, la società nerazzurra rimane folgorata dalla bravura di un esile ma grintoso ragazzino. Rabbia sul campo, tranquillità fuori. L’approdo nella Primavera, i primi esordi difficoltosi, il mancato feeling col tecnico Pea. Tutto male, o quasi. Via dall’Inter, pochi mesi di passaggio al Genoa, squadra che assapora le sue gesta e la sua educazione: “Fu una scelta azzeccata – ha dichiarato Michele Sbravati al ‘Secolo XIX’ – E’ un ragazzo serio, una brava famiglia, e soprattutto di grandi prospettive“. Longo in Liguria lascia il segno, senza luce dei riflettori, senza la ribalta del grande pubblico. Per il responsabile del settore giovanile rossoblu, il baby attaccante è un chiodo fisso, addirittura lo paragona a un’ex big del calcio italiano: “Sembra Shevchenko – dice Sbravati – Ha lo stesso modo di correre, è generoso. Un attaccante disposto al sacrificio. Anche nella conformazione della testa rassomiglia all’ucraino”. Paragone forte, certo. Ma non del tutto sbagliato. “Potrebbe già far parte del parco attaccanti di una grande squadra”, sentenzia Sbravati. Giusto, ma in Italia per uno come lui è difficile trovare spazio, giocare soprattutto. Il futuro sarà di nuovo a Genova. Il ‘Marassi’ lo aspetta, i tifosi rossoblu sono pronti ad incitarlo, e a farlo diventare un idolo. Come Milito, chissà. L’Inter lo guarderà da lontano, ma non lo lascerà scappare via. Non un altro caso-Destro, per carità.
Raffaele Amato