INTER MASSIMO MORATTI FUTURO CRISTIAN CHIVU / MILANO – “Faremo un mercato saggio”. Stonano un pochino queste brevi dichiarazioni del presidente dell’Inter Massimo Moratti. Vanno controcorrente a quanto fatto negli anni passati e a quanto è stato fatto in queste ultime settimane. Da un lato, il patron nerazzurro parla bene e dice cose sensate. Austerity e Fair Play Finanziario (che a nessun club importa), tutto giusto. Dall’altro, le buone intenzioni e le frasi a effetto vanno a sbattere con le prime mosse di mercato. Non una gran campagna acquisti, almeno finora, ma non poco dispendiosa, stando almeno a quelle due-tre operazioni in entrata. Al di là dell’arrivo di Palacio – buon acquisto anche se 30enne – ci sarebbe da sottolineare in negativo il rinnovo di contratto di Cristian Chivu, che il prossimo mese di ottobre compirà 32 anni, divenendo quasi un pari età dei vari Julio Cesar, Lucio, e via discorrendo, finiti in un modo e in un altro sull’uscio della Pinetina, alla ricerca di un buon acquirente (che per ora latita). Quello del romeno è stato un rinnovo lungo e tormentato, pieno di tante dichiarazioni dei suoi agenti, molte delle quali poco veritiere, con l’unico intento di far alzare il valore economico del suo stipendio. Alla fine, Chivu ha firmato per un biennale – con opzione per il terzo – a circa 2,5 milioni di euro, il che vorrebbe dire 5 milioni lordi per la società. Calcolati nei due anni, circa 10 milioni di euro, più o meno il costo di Debuchy e Silvestre. A conti fatti, questa potrebbe essere considerata la prima scelta ‘non’ saggia del numero uno dei nerazzurri. Chivu nell’ultima stagione ha giocato appena 22 partite, 14 in campionato e 6 in Champions League. Ma ciò che più spaventa, e non è una novità, sono i suoi infortuni. Ben sei in quest’annata, tra problemi alla caviglia, al ginocchio e acciacchi muscolari di vario genere. Perché pensare di cedere i big dall’alto stipendio, per poi rinnovare a un giocatore in scadenza e in avanti con l’età? Strama lo vorrebbe far giocare da centrale, un ruolo che però richiede molta continuità dal punto di vista fisico, vero tallone d’Achille del romeno. Magari la prossima stagione Chivu stupirà tutti, giocando 50-60 partite di gran livello, senza il condizionamento di infortuni di vario tipo. Difficile che ciò accada. Allora, perché Moratti ‘predica bene ma razzola male’?
Raffaele Amato
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