INTER FUTURO MATTIA DESTRO CARTELLINO GENOA SIENA / MILANO – Ma a che gioco si sta giocando? Le comproprietà, le maledette comproprietà. Esistono in Italia, solo in Italia. Grazie a loro, le società fanno e rifanno, disfano quando e come vogliono. I giocatori diventando parte fondamentale di questo tran tran. A metà tra due club, ma in prestito in una terza società. In prestito con diritto di riscatto per la metà. Compartecipazione (termine usato per ‘raffinare’ il giochino) con possibilità di riscatto per il centro per cento del cartellino. Nessuno o quasi, ci capisce più niente. Nel caso in questione, forse, anche Destro sarà rimasto molto disorientato da tutto questo caos. Dato dall’Inter al Genoa in prestito nel maggio del 2010, e riscattato dallo stesso club rossoblu nell’estate successiva per una cifra intorno ai 6 milioni di euro. Mentre la squadra di Benitez e poi Leonardo annaspa a fatica in campionato (di mezzo la vittoria del Mondiale per club), lo ‘spaesato’ Mattia gioca poco o niente in Liguria: 9 partite da titolare tra Serie A e coppa Italia, e fiducia ai minimi storici. Tanto che nell’estate scorsa viene trasferito al Siena, sempre in prestito, ma, questa volta, con diritto di riscatto per la metà a favore di Mezzaroma, presidente dei toscani. Con Sannino, all’inizio annaspa un po’, per poi esplodere meravigliosamente, siglando ben 16 gol in 38 partite, grande bottino visto il valore non eccelso dei bianconeri. Le sue qualità fanno la gioia di Preziosi. Il patron del Genoa sente il fiuto dell’affare, e già pregusta l’arrivo di un bel po’ di milioni. Tutto ciò non accade perché anche il Siena vuol guadagnarci qualcosina: ecco pronto il riscatto, per poco più di 1,3 milioni di euro. Destro ora è diviso in due. Tra il Siena e il Genoa. Lo rivorrebbe l’Inter, che non ha mai creduto al bomber marchigiano, lo vorrebbe la Juventus, che in sole due settimane ha abbandonato i sogni di gloria innalzati per il top player. Lo vorrebbe la Roma, che però nella propria rosa può contare la bellezza di 6-7 attaccanti. Le società litigano, Preziosi fa la voce grossa, idem il club toscano per bocca del nuovo ds Antonelli. Marotta pure. Moratti fa il Ponzio Pilato, respingendo ogni domanda dei cronisti, e passando la palla ai suoi amici presidenti. Insomma, un balletto senza fine. Povero Destro.
Raffaele Amato
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