INTER JAVIER ZANETTI INTERVISTA GUARIN STRAMACCIONI / MILANO – Trentanove anni il prossimo 10 agosto, otto giorni dopo la prima gara ufficiale della nuova stagione nerazzurra. Appuntamento con l’Europa League, gara dove di certo non mancherà Javier Zanetti, capitano e leader silenzioso (ma non troppo) dell’Inter targata Stramaccioni, quella del mix giovani-esperti, di quella squadra e di quella società pronte a ripartire da zero, o quasi. La global revolution attuata dal patriarca Massimo Moratti ha toccato e sta toccando i vecchi gladiatori del Triplete, anzi i brasiliani di quella cavalcata unica e irripetibile marchiata a fuoco dal generale José Mourinho. Sradicare Zanetti dalla Pinetina e dai colori nerazzurri sarebbe stato un delitto atroce per i tifosi nerazzurri. L’argentino ha sempre dato tutto per la maglia, sia nei momenti negativi che in quelli positivi. Ha capito, però, che il suo ruolo in squadra e nel gruppo è cambiato. Sì colonna importante, ma anche chioccia per quei giovani che un domani dovranno fare quel che ha fatto lui in tutti questi anni. Impresa ardua, ma col suo esempio, in campo e fuori, tutto è possibile: “Tutti i giocatori stanno lavorando alla grande – ha dichiarato un entusiasta Zanetti ai microfoni di ‘Inter Channel’ – Fra pochi giorni ci sarà il primo impegno ufficiale, dovremo farci trovare pronti. In questa squadra c’è tanta qualità, e questo è solo un elemento positivo per il club”.
Giovani di qualità, anche se uno in particolare sta stupendo gli addetti ai lavori e lo stesso numero 4 nerazzurro. Si tratta del 17enne Ibrahima Mbaye: “E’ un ragazzo molto intelligente, in campo mette grinta da vendere. Sta sfruttando nel migliore dei modi l’opportunità di potersi allenare con la prima squadra”. Laterale mancino o destro, in origine difensore centrale. Il giovanissimo Mbaye potrebbe essere la rivelazione della prossima stagione, sempre se rimarrà all’Inter. Un altro giocatore che sta meravigliando Strama e Pupi è Fredy Guarin, giunto in ritiro in splendida forma: “La sua presenza è basilare, un pilastro per la nostra squadra. Per lui è stato un bene fare la preparazione dall’inizio – ha spiegato Zanetti – in questo modo ha potuto recuperare in fretta dai suoi malanni fisici”. Un guerriero, indubbiamente. Il colombiano giocherà in coppia con Cambiasso, a copertura del trio offensivo che agirà dietro Milito. Stramaccioni ha in mente un’Inter ‘forza 4’, ma equilibrata in ogni reparto: “Il mister ha le idee molto chiare. Con lui c’è molto dialogo, stiamo seguendo il suo modo di intendere il calcio. Staremo uniti per il bene del club”.
La prossima che verrà sarà la diciassettesima stagione di Javier Zanetti con la maglia nerazzurra, un traguardo importante ma allo stesso tempo impegnativo. Dall’estate del ’95 a quella del 2012. Niente è cambiato in lui: “Il mio entusiasmo è lo stesso di un tempo, cerco di godermi questi ultimi anni della carriera. Ho la stessa voglia di ripartire, anche perché sta nascendo una squadra giovane e ambiziosa”. Con i gol di Milito, e le prodezze di Coutinho. Un’Inter che può arrivare lontano: “Voglia tornare ai vertici, faremo il possibile per riuscirci”. “L’Inter è sempre sola nel senso di solitaria, staccata da tutto il resto, al confine; è sola nel senso di unica, nel modo di pensare, di agire e di rapportarsi con il mondo. Non mi stancherò mai di ripeterlo, a costo di sembrare banale: l’Inter è una creatura diversa rispetto a tutte le altre squadre”. Parola di un numero uno. Javier Zanetti, il capitano.
Raffaele Amato