Inter, ecco come cambierà il modulo se arriverà Cassano

Antonio Cassano (Getty Images)

INTER CAMBIO MODULO CASSANO / MILANO – Il clamoroso scambio Pazzini-Cassano tra Inter e Milan rischia di “sconvolgere” le idee tattiche dei due allenatori. Se Allegri ha spesso provato un tridente con il finto 9 emulando la Spagna all’Europeo, Stramaccioni ha spesso provato il modulo del ‘triplete’ tanto caro a Mourinho, alternando per esigenze tattiche e per la mancanza di un vero fuoriclasse in quello specifico ruolo gli esterni d’attacco, mancanza che necessariamente doveva essere colmata per permettere al tecnico romano di lavorare bene e con tutti gli uomini al loro posto.

L’eventuale inserimento di Cassano potrebbe portare, definitivamente, l’abbandono a questo modulo e l’idea di utilizzare principalmente due schemi congeniali soprattutto alle caratteristiche di Sneijder e Coutinho: il 4-3-2-1 (modulo perfetto per i due trequartisti come si è visto in Udinese-Inter dello scorso anno) e il 4-3-1-2, modulo che esaltano le caratteristiche dei due trequartisti (l’olandese e il brasiliano, appunto) e permettono a Milito e alla seconda punta Palacio o Cassano di svariare come meglio credono e come loro preferiscono. Cassano, dunque, è portatore di alternative tattiche e tecniche, visto che si tratta di una seconda punta come Palacio che ama svariare per cercare spazi per il centravanti e il conseguente assist. Da non sottovalutare anche un altro modulo, il 4-3-3, che può essere utilizzato a seconda di particolari esigenze tattiche e tecniche dettate da alcune partite: i devastanti Cassano e Palacio larghi sulle rispettive fasce pronti a tagliare al centro e a dare a Milito migliaia di palloni da mettere in rete. Questo modulo, però, costringe la rinuncia forzata a Sneijder dall’undici di partenza, causa la sua particolare posizione sul campo; ecco perché può essere una valida alternativa se il numero 10 non dovesse esserci, sempre che il tanto chiacchierato e clamoroso scambio vada in porto e non si tratti solo di un “sogno” di fine estate.

Stefano Migheli

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