INTER, PARLA JAVIER ZANETTI VASLUI 800 GARE / PIATRA NEAMT (Romania) – Un capitano, c’è solo un capitano. Parte il coro per Javier Zanetti. Anche a Vaslui, cosa importa. In Romania, il capitano dell’Inter, storico, ha festeggiato le 800 presenze in maglia nerazzurra. Un traguardo mica da ridere. E’ bionico l’argentino. Lo ha detto Stramaccioni, e come dargli torto. Da clonare? Meglio di no. Sennò chi se li sente i tifosi dell’Inter. Un capitano così è solo per loro. Ed è giusto che se lo godano. Ma non è una statua di marmo. Almeno per ora. E’ un giocatore in carne ed ossa.
Un campione vero. Non suda, quasi. Sentirà la fatica, non lasciandola intravedere agli altri. E’ indistruttibile. Trentanove anni. Lo sappiamo solo perché esiste wikipedia o qualche altro sito. Altrimenti. Lui e l’Inter, una storia lunga. Di vittorie, di sconfitte. Un triplete, un 5 maggio. Un incidente di percorso. La Champions alzata a Madrid. Il Mondiale per club. Anni bui e tristi. Anni di gioie. Indimenticabile. Come lui, lo sarà, il giorno che smetterà, per tutto il popolo nerazzurro. E per ogni suo compagno, ex in quel caso. Per ogni allenatore passato dalla Pinetina. E sono tanti.
Ma non è giusto parlare di questo proprio oggi. Il giorno dopo l’esser entrato nella leggenda. Ottocento, fermandoci alla gara di ieri sera. Perché ce ne saranno delle altre. Ancora altre pagine da scrivere, e poi da raccontare. “Orgoglioso e felice – ha dichiarato il capitano a ‘Inter Channel’ – Ringrazio Stramaccioni per i complimenti, ringrazio questo club. Sono molto contento di aver raggiunto questo traguardo”. Semplice nelle parole, come nella vita. Il capitano, e qualcosa di più. Come si fa a non elogiarlo. Lui vince sempre. In ogni partita, in ogni stadio, in ogni competizione. E’ un numero uno, Zanetti.
Raffaele Amato