INTER RIENTRO CHIVU DIFESA A TRE / MILANO – I tifosi lasciano San Siro con leggero anticipo, proprio quando il tabellone segna il risultato: Inter-Siena 0-2. Incredulità e amarezza per una sconfitta che brucia tanto. L’Inter non sfata il tabù casalingo, mentre i toscani riescono a sfatare quello contro i nerazzurri, mai sconfitti dal Siena prima di ieri. Qualche fischio è piovuto, Sneijder lo sente e non approva, così come il mormorio del Meazza non è passato inosservato al tecnico nerazzurro Andrea Stramaccioni. Adesso non è il momento di fare drammi ma di tornare a vincere.
VERSO VERONA CON LA DIFESA A TRE? – La sconfitta contro il Siena fa tanto male, non tanto per il risultato, ma quanto per una squadra incapace di costruire gioco. Ecco allora subito le domande sul mercato, ma come afferma lo stesso Stramaccioni non ha senso parlarne adesso. Cambi? Si. A partire da mercoledì, quando nel turno infrasettimanale i nerazzurri andranno a Verona per incontrare il Chievo. Il rientro di Chivu potrebbe essere il preludio per il lancio della difesa a tre. Chissà cosa penserà Gasperini vedere l’Inter giocare a tre dietro. Poco importa. Stramaccioni potrebbe inserire il rumeno e lanciare un modulo inedito. Il passaggio alla difesa a tre è semplice da intuire: nell’organico nerazzurro manca un playmaker basso, un giocatore abile nell’impostazione dell’azione, in fase di possesso, e di organizzazione difensiva, in fase di non possesso. Abilità che non rientrano, o rientrano a metà, nelle corde di Guarin, Cambiasso e Gargano. Nelle ultime gare è stato evidente come, in fase di impostazione, a turno, uno tra Cambiasso e Gargano si abbassavano sulla linea dei difensori per prender palla, con i due esterni che salivano sulla mediana. L’abbassamento di uno dei centrocampisti nasce proprio dall’esigenza di impostare l’azione di gioco dalle retrovie, soluzione che Chivu permetterebbe a Stramaccioni, evitando di fatto lo schiacciamento del centrocampista sulla linea difensiva.
Come ammesso dallo stesso Stramaccioni il modulo non sarà un punto fisso, in quanto il tecnico nerazzurro crede ancora nel suo progetto. Ma è normale che fin quando la formazione nerazzurra non riuscirà a sistemare gli equilibri di squadra, sarà un rischio permettersi di schierare Cassano, Sneijder e Milito insieme.
Luigi Perruccio