INTER PRO E CONTRO DELLA DIFESA A TRE / MILANO – La difesa a tre, questo spauracchio tutto nerazzurro. Storicamente il sistema di gioco fondato sulla retroguardia con il terzetto di centrali e due esterni che, a mo’ di pendolo, sgroppano su e giù per la fascia tra fase offensiva e difensiva, non è mai stato un punto forte dei successi dell’Inter. Chi ha provato coraggiosamente a introdurlo nella cultura calcistica nerazzurra, ne è rimasto inesorabilmente scottato. Il pioniere, nell’era moderna, era stato Alberto Zaccheroni, subentrato a un integralista della difesa a quattro come Hector Cuper. Il suo 3-4-3 ha regalato più sofferenze che gioie ai tifosi interisti. Qualche risultato di spicco (come un 1-3 in casa della Juventus che molti ricordano come una delle prestazioni migliori dell’Inter degli ultimi anni), un quarto posto in campionato ma anche una eliminazione dai gironi di Champions… Dopo qualche anno di ‘4 intoccabili’ e valanghe di successi, ecco un nuovo tentativo di rivoluzione tattica non andato in malora: quello di Giampiero Gasperini che, subentrato a Leonardo, ha tentato in un batter d’occhio di stravolgere il modo di intendere il calcio in quel di Appiano. Risultato? Manco a dirlo, fallimentare. Sembrava quasi che quello fosse il vero motivo dell’esonero dell’ex allenatore del Genoa. Si è trasformato addirittura in un capro espiatorio. Giusto per far capire che aria tirava.
Ora, temerario, c’è un altro allenatore che ci prova: è il prediletto Andrea Stramaccioni che, a quanto pare, sembra aver ricevuto la benedizione di Moratti. La domanda sorge spontanea: perché lui sì e Gasp no? E’ stato lo stesso numero uno interista a dirlo: perché Gasperini lo ha imposto come un aut aut, come un obbligo, mentre Stramaccioni sta dimostrando l’abilità e la maturità di provare nuove soluzioni tattiche per far volare la propria Inter.
Ma perché questa difesa a tre è tanto bistrattata? E’ sicuramente un sistema di gioco offensivo, spregiudicato e che, se non interpretato al meglio, può regalare brutte sorprese e lasciare la squadra eccessivamente scoperta. Se però gli esterni di centrocampo riescono a garantire la necessaria copertura, ecco che la difesa può trasformarsi a 5 e dare di conseguenza equilibrio alla fase di non possesso. Ed è proprio qui che Stramaccioni vuole arrivare: oggi l’Inter, soprattutto quella vista a San Siro (quando cioè deve giocare contro squadre coperte e pronte a ripartire) non sembra in grado di supportare tre attaccanti poco dediti alla copertura come Milito, Sneijder e Cassano. Ecco che irrobustire la mediana e allo stesso tempo la difesa può essere un compromesso ideale per dare maggiore compattezza. Il campo, come sempre unico giudice, emetterà la sua sentenza. Forse già domani.
M.M.
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