INTER, IMPATTO DIVERSO MA QUALITA’ INDISCUTIBILI / MILANO – La bravura di un numero uno non la si legge solo nei numeri. Non nelle parate, né tantomeno nei gol subiti. Le capacità di un portiere si intravedono nei piccoli gesti, nello sguardo e nella sicurezza che riesce a trasmettere ai suoi protettori. Dalla tranquillità dei difensori si capisce quanto vale colui che difende la porta di una squadra. Quella dell’Inter in queste ultime due stagioni è stata perforata e battuta quanto un fronte di guerra pieno di soldati allo stremo delle forze. Ma poche, rarissime volte è stata colpa di Julio Cesar, che ha custodito per ben sette anni la soglia nerazzurra. Quest’estate tale porta si è rovesciata su se stessa, cambiando interprete. Al posto del pittoresco e gattesco brasiliano è arrivato con un rumore assordante come quello di un pesce dentro un acquario Samir Handanovic. Il glaciale da Udine, impalpabile all’entusiasmo del tifo nerazzurro, in gran parte scosso dall’addio così tremendo e così veloce del loro idolo verdeamarelo. Ma il freddo Samir, sloveno di nascita ma friuliano di adozione, coi suoi modi miti e diretti ha saputo conquistare in poco tempo anche i più affezionati al vecchio Julio Cesar, passato ai Queens Park Rangers in cerca di gloria e denaro. Gli ultimi guadagni di una carriera vissuta sempre al massimo.
L’Inter ha accolto il nuovo numero uno, il portiere perfetto per ripartire pressoché da zero. Il ragazzone di Lubiana ha avuto un impatto diverso con la gente, ma solo per via del suo carattere tranquillo, al limte della timidezza. Le sue qualità, però, sono indiscutibili. Non importa come è, ciò che conta è quel che fa, quel che farà. Era il migliore sulla piazza, e l’Inter l’ha fatto suo. Diamo atto dei meriti di una scelta pienamente condivisibile. E giusta.
Raffaele Amato