INTER, SERSE COSMI CONTRO ANDREA STRAMACCIONI / MILANO – Il suo Siena in teoria ha otto punti in classifica, ma nella pratica – complice una penalizzazione di -6 – ne ha solo due. Serse Cosmi ha già compiuto un mezzo miracolo nella città del Palio e della banca “Monte Paschi”. Il tecnico di Ponte San Giovanni, frazione di Perugia, ha convinto i più scettici sul suo conto e sulle sue capacità di allenatore. Offuscatesi in parte negli anni scorsi, e tornate a risplendere a cielo aperto nell’ultima esperienza di Lecce, finita con la retrocessione in serie B, ma dove l’agguerrito Serse ha rivitalizzato e lanciato alla ribalta molti giocatori, tra questi Cuadrado e Muriel. In Toscana si sta prendendo ulteriori rivincite: cinque giornate di puro splendore per il Siena, cinque giornate che hanno permesso di annullare il gap e per sperare in una salvezza più tranquilla rispetto alle previsioni di partenza.
Uomo duro, arcignoso. Abituato alle imprese, la più grande vissuta proprio a Perugia. Nell’era Gaucci, più vulcanico e irascibile di lui, con il quale ha dato slancio a un’intera carriera. Quattro anni in Umbria, poi Genoa e qualche breve esperienza in serie B. Basta allenare, l’importante non è dove. Gavetta e sudore, di diverso tipo, invece, l’approdo ai massimi livelli di Andrea Stramaccioni. Il tecnico dell’Inter si è fatto tutta la trafila delle giovanili, a Roma e poi nella Primavera nerazzurra. Ha fatto innamorare Moratti, meno qualche altro collega invidioso e portasfiga. Il passato è diverso, o forse non più di tanto. Cosmi e Stramaccioni, il primo incontro c’è stato qualche giorno fa. Terminato male, malissimo per l’allenatore nerazzurro. Sconfitto in casa, tra polemiche e critiche. La debacle di ‘San Siro’ è servita per cambiare ciò che era profondamente sbagliato. Da allora, i nerazzurri hanno cominciato a vincere. Segno del destino, forse. Ha vinto Cosmi, però, la prima sfida fra due mondi e due scuole di pensiero totalmente differenti. Duello che è poi proseguito lontano dal campo, ma vicino ai micorofoni. Da una parte e dall’altra.
Al mister con la coppola non sono andate giù le dichiarazioni rilasciate da Strama nella classica conferenza stampa, nel caso specifico quella antecedente alla trasferta vittoriosa col Chievo: “Contro il Siena abbiamo creato otto palle gol e se avessimo vinto saremmo stati tutti fenomeni: ma abbiamo perso in casa contro l’ultima in classifica”, questo uno spezzone del suo intervento. Che a Cosmi non è affatto piaciuto, anzi. E senza perder altro tempo, il tecnico ha risposto seccato: “Ma Stramaccioni sa quel che dice? Che significa ‘se avessimo vinto col Siena’? Ci si dimentica che la mia squadra parte con una struttura tecnica inferiore ed è impensabile proporsi in un certo modo – ha rincarato al ‘Corriere dello Sport’ – A Milano feci una battuta: dissi che di quell’Inter avrei preso anche il team manager, Cordoba. Al termine dei novanta minuti di queste prime 6 giornate noi eravamo sempre dentro al risultato. L’unica volta in cui è finita prima è stata quella di ‘San Siro’…”. Cosmi pizzica il giovanotto. Che siamo sicuri non si risparmierà dal rispondere a tono al più vecchio collega. Anche questo è calcio. Tra partite, polemiche e battute. Utili, a volte, per evitare di farci pensare e parlare sempre di scandali o partite vendute.
Raffaele Amato
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