INTER, INTERVISTA DI ANDREA STRAMACCIONI / MILANO – “E’ vostro, è vostro”. Stramaccioni ha urlato queste parole a fine partita, dopo la vittoria nel derby di Milano, il secondo consecutivo da quando è sulla panchina nerazzurra. La dedica è tutta per i tifosi della Curva Nord, sempre vicini alla squadra e allo stesso tecnico, anche nei momenti di grossa difficoltà: “Contro il Siena, nel secondo tempo i tifosi hanno tenuto esposto uno striscione in favore nostro, proprio durante la sconfitta contro l’ultima in classifica. Con quel gesto mi fecero capire che ci sarebbero stati vicini in qualsiasi frangente – ha dichiarato a ‘Radio Anch’io Lo Sport’ – Quel gesto mi ha colpito molto, vincere il derby è stato come ripagare la loro fiducia incondizionata nei miei confronti e nei riguardi della squadra”. Il successo nel derby certifica il momento d’oro dell’Inter, a meno quattro dal primo posto in classifica: “Abbiamo vinto in condizioni difficili, in novanta minuti son venute fuori tutte le nostre capacità. Per il futuro sono fiducioso, il sigillo nel derby vale triplo“. Ha già conquistato tutti, compreso Moratti. Ma qual è il segreto di mister Stramaccioni? “Cerco di avere sempre un rapporto diretto con i miei calciatori e con ogni collaboratore – ha spiegato – Lavoro duramente ogni giorno per ripagare il mio presidente, per dar ragione alla sua scelta coraggiosa. Mi godo questo momento felice, ma allo stesso tempo rimango con i piedi per terra”.
E’ proprio il patron nerazzurro che lo ha paragonato a Mourinho, accostamento eccessivo secondo l’allenatore: “Le sue parole mi riempono d’orgoglio, ma io in confronto non sono nessuno, José ha vinto ovunque”. Stramaccioni ha trasformato in combattiva e operaia una squadra fino a pochi mesi fa spenta e accidiosa: “Ho la fortuna di avere a disposizione una rosa di grande valore, 24-25 elementi tutti di ottimo spessore. Ho la possibilità di gestire i miei calciatori, di fare turnover senza andare a intaccare il livello dell’undici di partenza”. Nel frattempo ha rimesso a nuovo Ranocchia e Cassano: “Sono felice per il ritorno di Andrea in Nazionale, ma il merito è tutto suo. Quando scherzo con lui, gli ricordo che io ero lo stesso che lo non faceva giocare l’anno scorso e che quest’anno mi ha mandato il fratello bravo a giocare. Cassano? Mannaggia a lui, a fine partita non mi lasciava più, mi ha fatto venire un’ernia…”, ha concluso con una battuta Stramaccioni.
Raffaele Amato
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