INTER, MASSIMO MORATTI STRAMACCIONI ZANETTI FUTURO / MILANO – Il Moratti di oggi è un diverso rispetto a quello di qualche anno fa. La crisi economica, i soldi che non ci sono più, una serie di avvenimenti hanno chiuso un ciclo di “spendi e spandi” aprendone un altro di scelte oculate, ragionate e sicuramente meno dispendiose. A basso costo ma ad alto rischio è stata la decisione del presidente nerazzurro di affidarsi ad Andrea Stramaccioni, scelta coraggiosa ma per il momento vincente. Tanto che il giovane tecnico è stato da lui stesso paragonato a José Mourinho, uno che ha fatto la storia dell’Inter, mica un pinco pallino qualsiasi: “La dedizione al lavoro è assai simile – ha spiegato Moratti ai microfoni della “Rai” – Strama è un vero professionista, non si fa distrarre da nulla, proprio come il portoghese. Certo, se in futuro riuscirà ad avere anche gli stessi risultati…”. L’arrivo di un giovane allenatore non basta. Lo sa bene Moratti che, giustamente e saggiamente, punta forte anche sui tanti giovani emergenti del vivaio interista: “Programmare e puntare sui talenti emergenti è importante per il futuro del club, quel che conta di più è costruire e lavorare nel migliore dei modi per il bene della società”.
Dai giovani al più giovane dei vecchi. Javier Zanetti. Ultima stagione? Non è detto. Sicuramente, come dichiarato dal presidente nerazzurro, il suo destino non sarà lontano dalla Pinetina: “Il suo futuro se l’è plasmato da solo, nel senso che si è costruito un ‘domani’ anche da dirigente, sempre che smetta di giocare a calcio…”. Uomo immagine, ambasciatore all’estero o perché no, presidente. Il capitano dell’Inter, volendo, potrebbe ricoprire qualsiasi carica. Anche se, negli anni a venire, a capo della società potrebbe non esserci più Massimo Moratti: “Dal giorno in cui acquistai l’Inter, ho sempre pensato che il passo successivo sia quello di far gestire tutto a una grande multinazionale. Vediamo nella realtà dei fatti cosa succederà”. Impensabile non gettare uno sguardo al presente. Consolidato il terzo posto, ora l’aggancio al treno-scudetto è possibile. Bisogna crederci per davvero? “Io e la squadra lo consideriamo un obiettivo davvero raggiungibile“. L’Inter sembra rinascere, il Milan invece arranca. Pensa addirittura, esagerando con la fantasia, all’ingaggio di Guardiola, un pupillo – da sempre – del patron interista. Che non cade nella trappola giornalistica rispondendo con una battuta: “Ma io ne ho giù uno bravo“. Battuta? Forse, Moratti, ha detto semplicemente la verità.
Raffaele Amato