INTER, ANTONIO CASSANO STRAMACCIONI JUVENTUS PRANDELLI / MILANO – Prendere o lasciare, meglio sicuramente accettarlo così com’è. Antonio Cassano è il ragazzo di Bari vecchia che non vorrebbe crescere mai, anche se le responsabilità, tra la moglie Carolina e i due figli, uno in arrivo, lo hanno costretto e lo costringeranno ad assumere un ruolo più maturo, non diciamo serioso perché sarebbe troppo. Troppo per uno come lui, sempre alla ricerca dell’effetto televisivo, in campo come davanti le telecamere. E’ sempre uno show, come si usa dire. Lo è stato anche ieri, in occasione di un’intervista al programma “Rai” condotto da Fabio Fazio, “Che tempo che fa”. Giusto Antò, alla Pinetina che tempo fa? “Si sta benissimo, abbonda la fiducia nei miei confronti – ha spiegato FantAntonio – Stramaccioni crede in me, spero vivamente che non abbia fatto una cazz…”, ha scherzato il numero 99 dell’Inter. Che poi ha aggiunto: “Il mister deve comunque accettare certe ‘cassanate‘”. Quelle sono il suo marchio di fabbrica, in fondo Antonio non è cambiato. E’ sempre lo stesso, irriverente, oggi fuori dal rettangolo di gioco non sorprende più. La battuta, detta con naturale sfrontatezza ma senza malizia, se l’aspetta il giornalista che deve trascrivere le sue dichiarazioni, il telespettatore e, soprattutto il presentatore. Che grazie al genio pugliese fa ascolti, il che non guasta mai. Ieri, Cassano, ha ampliato il dibattito, pungolando, anzi, gettando un po’ di veleno sull’acerrima rivale di Moratti e dei tifosi interisti, la Juventus. Rivelando un retroscena sconosciuto a molti: “Per ben tre volte ho rifiutato il trasferimento alla Juventus, perché in quella società vogliono soltanto soldatini, io invece preferisco maggiore libertà, nel caso poi pago di tasca mia”.
Dal derby a una foto di Galliani sorridente, “forse devono averla scattata prima della partita…”, ha commentato Cassano, in questa occasione meno polemico nei confronti del suo ex dirigente, screditato pesantemente il giorno della presentazione alla Pinetina. Le pallottole sono tutte per Prandelli che, forse misteriosamente forse no, ha deciso di non convocarlo più in Nazionale: “Il motivo mi è sconosciuto, ma se dopo due Mondiali dovessi saltarne un terzo, la vita andrà avanti comunque”. Secco, diretto, menefreghista a ragion veduta. Quattro gol in sette gare di campionato, più di questo non può fare. Quindi, i problemi sono tutti del c.t. che ha scelto di lasciare a casa uno dei migliori calciatori italiani, al netto delle ‘cassanate’. La maglia azzurra si allontana, un altro figlio si avvicina: “Spero che sia un altro maschio, comunque per me sarà una grande gioia – ha confidato – Christopher è la cosa più importante che ho, anche se mi obbliga a svegliarmi alle sette del mattino. Se fosse per me, dormirei qualche ora in più, del resto la mattina non serve a nulla. E’ inutile, meglio vivere la notte”. Se poi la notte è a “San Siro” meglio ancora.
Raffaele Amato