Inter, Stramaccioni e il sogno scudetto: “Il blasone ce lo impone, ma…”

Andrea Stramaccioni (Getty Images)

INTER, PARLA ANDREA STRAMACCIONI SCUDETTO CASSANO / TORINO – Ai microfoni di “Tuttosport”, Andrea Stramaccioni ha risposto in videochat alle domande di alcuni tifosi. La prima, sullo scudetto. E sulle reali possibilità o meno della sua Inter: “Il blasone e il prestigio del club ci impongono di pensare e lavorare per raggiungere al più presto questo traguardo, dal mio punto di vista, invece, non sarebbe da allenatore intelligente caricare sui miei calciatori – molti dei quali da poco tempo in nerazzurro – una responsabilità così grande. Il nostro obiettivo è migliorare di partita in partita, seguendo un preciso percorso”. L’altro tema al centro della discussione è stato il paragone con Mourinho, considerato da Strama come “ridicolo”. “Più che altro sono state riprese le parole di apprezzamento del mio presidente e dei miei calciatori, su tutti Snejder, che qualche tempo fa disse che io mi ‘approccio con loro come José’. Ovvio che a me tutto questo faccia piacere, ma lo trovo comunque inopportuno. Mourinho ha vinto tutto ovunque, io invece ho fatto quindici o sedici partite in serie A”.

A detta di molti, dopo la sconfitta interna col Siena il tecnico romano ha vissuto il periodo più brutto da quando è sulla panchina interista. Opinione alla quale si è opposto con fermezza Stramaccioni. Che con una battuta ha svelato un piccolo retroscena: “Il momento più delicato l’ho vissuto all’inizio della mia avventura all’Inter, precisamente quando sono entrato per la prima volta nello spogliatoio – ha spiegato – Le facce dei calciatori dicevano tutto, quasi a voler dire ‘e mo questo chi caz… è? Posso capirli. Ho un cognome impronunciabile, zero passato da giocatore. Non lo ammetteranno mai, ma sicuramente avranno pensato questo. Risate, battute. Armonia Inter. Era ora, Strama in questo ha già vinto.

 

Raffaele Amato

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