INTER, PARLA PHILIPPE COUTINHO / MILANO – Riccioli, timido sorriso e un potenziale tecnico non espoloso totalmente. Philippe Coutinho ha parlato ai microfoni di “Inter Channel”, dove ha raccontato la sua prima “visita” – all’epoca aveva 16 anni – alla Pinetina: “Quel giorno fu davvero magico, finalmente riuscii a conoscere i grandi campioni dell’Inter fino a quel momento ammirati solo in tv: Adriano, Maicon, Julio Cesar. Fui letteralmente frastornato da tutto ciò, i brasiliani cercarono di parlare con me, ma io ero molto timido. Julio Cesar mi invitò a casa sua per pranzare con la sua famiglia, in Italia giunsi in compagni di mio padre”. Nostalgia canaglia, i brasiliani la chiamano saudade. Tocca ogni calciatore, prima o poi. Più prima che… “Anche all’Espanyol la mancanza del mio Paese si è fatta sentire. Coi miei compagni andavamo ogni giorno in spiaggia dopo gli allenamenti, Barcellona mi ricordava un po’ Rio de Janeiro“.
TRA COMPAGNI E UNA LEGGENDA – Il gruppo sembra essere unito, più coeso sicuramente rispetto alle ultime due stagioni. Merito dei vecchi rimasti e soprattutto di Andrea Stramaccioni. Ma il mister come fa a gestire, essendo così giovane, uno spogliatoio così complicato? “E’ dura… il più casinista è Cassano, scherza sempre, il gruppo grazie a lui è più allegro – ha spiegato Coutinho – Anche Jonathan è un tipo simpatico, con lui mi diverto”. Il leader silenzioso dell’Inter è capitan Zanetti, un uomo mite, un calciatore unico: “E’ una leggenda! Un professionista esemplare, un esempio per tutti. Si allena dal primo all’ultimo minuto, per vincere dobbiamo essere come lui”.
SUPERSTRAMA – Ambizioso ed estremamente preparato. Stramaccioni ha conquistato l’ambiente nerazzurro grazie a una grande professionalità, dando fiducia ai giovani presenti in rosa: “E’ un eccellente motivatore – ha confidato il verdeamarelo – è un tecnico importante per ogni calciatore, in particolare per me: mi ha dato fin dal primo istante moltissima fiducia. Io ci tengo a dimostrare appieno il mio valore, il giorno dell’esordio in amichevole con Benitez non dormii la notte prima, ero in ansia perché volevo fare una super partita”.
FUTURO – Classe ’92, un brasiliano atipico. Non gli piace ballare, casa, allenamento e di nuovo a casa. Serio, tanto che ha già deciso di sposarsi: “Le nozze ci saranno a dicembre in Brasile, è un passo importante ma sono felice. Sono fidanzato da quattro anni, convivo con lei a Milano da molto tempo. E’ tifosissima di me e dell’Inter, quando viene a “San Siro” urla come una matta…”
Raffaele Amato
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