INTER-PARTIZAN ULTRAS / BELGRADO (SERBIA) – Con in mente ancora quel giorno di ottobre di appena due anni fa (2010, ndr), il ‘Marassi’ si trasformava da un semplice impianto sportivo a sfonda di una vera e propria guerriglia. Doveva essere una serata di calcio, la notte di Italia-Serbia, valida per le qualificazioni agli Europei, ma il tutto si trasformò nella notte di Ivan Bogdanov ‘Il terribile’. A distanza di due anni l’episodio potrebbe di nuovo presentarsi, ed è proprio per questo motivo che per la gara tra Inter e Partizan sarebbe scattato l’allarme Ultras.
Nel capoluogo lombardo saranno previsti circa 4000 sostenitori serbi. I Grobari (becchini in italiano, ndr), così soprannominati, sono tra le frange più violente, per alcuni i più violenti, del movimento Ultras d’Europa. Il rischio è alto ed i dirigenti del Partizan lo sanno bene. Proprio per questo il club serbo, attraverso il portale ‘Novosti.rs’ ha invitato i propri tifosi ad un comportamento civile: “Vi è un tema importante, nella rivendicazione del calcio europeo, per i tifosi serbi, ovvero cancellare le quelle etichette di ‘teppisti’ e ‘razzisti’. Noi sappiamo che non è vero ed è questo il momento di dimostrarlo. Facciamo vedere ai tifosi dell’Inter che possiamo anche essere rispettosi. Crediamo che i tifosi del Partizan sono in grado di poter apportare qualche cambiamento ai propri comportamenti, come ad esempio l’uso di fumogeni, che in Europa non sono tollerati”.
Dure le repliche di alcuni sostenitori serbi in relazione a quanto proferito dal Partizan. Lo stato d’allerta resta comunque, con la speranza di non vivere una notte come quella di Genova.
Luigi Perruccio