EUROPA LEAGUE, INTER-PARTIZAN CONFERENZA STRAMACCIONI / MILANO – Imboccata la retta via in campionato, l’Inter cerca conferme anche in Europa League. Domani a ‘San Siro’ contro i serbi del Partizan Belgrado i nerazzurri hanno la possibilità di mettere una seria ipoteca sul passaggio del turno e Andrea Stramaccioni lo sa bene: “Siamo in un momento in cui lavoriamo bene e si è visto sul campo domenica, ma restiamo coi piedi per terra: l’obiettivo è cresce e lavorare senza guardare le classifiche – ha detto il tecnico romano in conferenza stampa – Domani molto importante perchè con un risultato positivo possiamo mettere un tassello importante nella corsa alla qualificazione e gestire le energie al ritorno. Loro sono in salute, sono primi e stanno dominando in Serbia: grande rispetto, sarà partita difficile. Hanno giovani di grandi qualità, soprattutto Markovic: giocano un calcio molto veloce, ma spesso cambiano l’atteggiamento in Europa, utilizzando meno giocatori offensivi”.
MERITI E FORMAZIONE – Tanti elogi per l’Inter in queste ultime settimane, ma Stramaccioni non si prende i meriti: “Posso avere tutte le idee del mondo, ma poi sono i calciatori a scendere in campo: la cosa che mi fa più piacere è vedere la fame dei giocatori. Domani dobbiamo vincere perchè giochiamo in casa: andrà in campo una squadra molto motivata, non sottuvaluteremo l’impegno, come sempre in Europa League. Ho la fortuna di avere giocatori che mi permettono di variare molto e mettere in difficoltà gli avversari in tanti modi. Turnover? L’unico ad avere caratteristiche strutturali che non posso sostiruire è Milito: nel suo ruolo possono giocare Palacio e Livaja, ma sono diversi. Diego è l’unico che non è rimpiazzabile, ma la condizione della squadra è particolarmente positiva, non vedo giocatori affaticati, poi la formazione la vedrete domani”.
SNEIJDER, GUARIN E LIVAJA – Infine l’allenatore nerazzurro parla di alcuni singoli, a partire da Sneijder tornato ad Appiano Gentile dopo il periodo di riabilitazione negli Usa: “L’ho trovato bene e molto motivato, vuole tornare il prima possibile, ma io non voglio correre il rischio di riperderlo per un rientro affrettato, quindi sarà a disposizione solo quando tornerà al 100%. Guarin? E’ stato tra i più sollecitati per le Nazionali e potendo scegliere ho optato per qualcun’altro, ma il suo valore non è in discussione. Livaja? E’ un giocatore d’attacco che nasce come centrale, ma non è una punta classica: interpreta il ruolo in modo differente, in Italia si sta perfezionando e può agire sia da prima che da seconda punta”.