INTER, RIDATECI L’ORIGINALE FREDY GUARIN / MILANO – Stramaccioni qualche giorno fa ha detto che “il suo valore non si discute”. Ci accodiamo alle parole del mister nerazzurro, ma un occhio critico e attento non può non accorgersi di una cosa così evidente: il Guarin di oggi è un parente assai lontano di quello applaudito fino a un mese e mezzo fa. Non ce ne vogliano i tifosi interisti, quelli più accaniti e con i paraocchi dell’ultima moda. Anche Stramaccioni, al di là della giusta sviolinata davanti alla stampa lo ha un pochino messo da parte. Nel derby, una della partite più importanti di un’intera stagione, al centrocampista colombiano è stato preferito Gargano, segno che le gerarchie all’interno dello spogliatoio sono notevolmente cambiate in queste ultime settimane. Non a caso ha giocato ieri insieme ad alcune seconde linee, vedi Silvestre, Livaja o lo stesso Mudingayi. E’ stato proprio il mediano belga a scalzare sempre il Guaro nell’undici anti-Catania. Insomma, a noi ci par chiara una cosa: Guarin non è più il titolare inamovibile dell’Inter come un po’ di tempo fa. I motivi di questa mini parabola discendente sono riconducibili a una precaria condizione atletica e a una eccessiva leggerezza mentale: per farla breve, a un bassissimo livello di concentrazione che lo ha reso meno indispensabile e meno utile agli occhi dell’allenatore. Che giustamente lo protegge davanti le telecamere, per poi spedirlo in panchina la domenica. Il suo acquisto non si discute, o almeno i tempi non sono ancora maturi per poter aprire un dibattito sull’importanza o meno del suo arrivo in nerazzurro. Che ricordiamolo, tra prestito e riscatto è costato alle tasche di Moratti la bellezza di 13 milioni di euro. Deve darsi una svegliata, altrimenti ridateci l’originale. Questo Guarin, a noi sconosciuto.
Raffaele Amato
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