INTER, STRAMACCIONI MORATTI MONTELLA / MILANO – Ha conquistato persino gli scettici, il successo, anzi il trionfo di Torino contro la strombazzata Juventus ha accresciuto in ogni angolo dell’Italia calcistica la stima nei suoi confronti, in primis quella dei tifosi interisti, ma anche incredibilmente di quelli delle altre squadre. E’ così, in fondo. Neanche tanto, in fondo. E’ show-man e allenatore, bravo in entrambi i ruoli. E’ leader, il capobanda di un gruppo di calciatori storicamente non facile da gestire. Sì, ok, vero. Ma quali sono i ‘segreti‘ dello straordinario quanto inaspettato successo di Andrea Stramaccioni?
E’ IL TACA LA BALA una delle armi migliori della sua Inter. Contro la Juventus è stato messo in atto un pressing asfissiante, degno del mago Helenio Herrera, che proprio negli anni ’60 coniò con questa espressione un tipo di calcio allora sconosciuto, basato per l’appunto nell’aggredire e non solo l’avversario. Pressing a tutto campo, a partire dai difensori avversari. A Bonucci e Barzagli, spesso e volentieri è stato impedito di fare anche un semplice passaggio al loro noto dirimpettaio, Andrea Pirlo.
MODULO E MOTIVAZIONI gli altri ingredienti della miscela perfetta creata da Strama. Dalla difesa a quattro, che tanto squilibrio dava alla squadra alla più accorta difesa a tre, che in fase di non possesso diventa a cinque. Il lavoro del tecnico nerazzurro non si è basato esclusivamente su schemi tattici, ma soprattutto sul ‘recupero‘ di quei calciatori dati per dispersi o addirittura per bolliti. Di esempi ne potremmo fare a grappoli: Ranocchia, Cambiasso, l’oggetto misterioso (fino a settembre) Juan Jesus – ora uno dei pilastri della retroguardia – o Antonio Cassano, regalato come un vecchio rifiuto dal Milan.
PERSONALITA’ E MORATTI fattori decisivi per la rinascita nerazzurra e per il decollo del sciur Strama. Carattere e grinta da vendere, eccezionale capacità nel trasmettere idee e coraggio ai suoi calciatori. E poi c’è il presidente: che quando sceglie l’allenatore gli dà carta bianca per il mercato e una fiducia incondizionata. Quel che serve, insomma, per poter costruire qualcosa di importante e di duraturo nel tempo.
E’ COSI’ CHE E’ NATO E POI MATURATO il fenomeno Andrea Stramaccioni. Senza stregonerie o riti magici, bensì col duro lavoro, con la voglia sempre e comunque di aggiornarsi, di tenersi al passo con gli altri. Subito competitivo, adatto a un club così importante e blasonato fin dal suo primo giorno alla Pinetina. Come detto al termine del mercato estivo, Strama è stato il miglior colpo di Moratti negli ultimi due anni. L’ha scelto, l’ha voluto in prima squadra contro tutto e tutti. Ora il presidente sta vincendo la sua scommessa, alla faccia degli invidiosi.
Raffaele Amato
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