INTER JOSE’ MOURINHO MORATTI CHAMPIONS LEAGUE / LONDRA (Inghilterra) – Un elogio a se stesso o al presidente Moratti? Mourinho è un personaggio particolare, enigmatico soprattutto quando parla davanti ai microfoni. Autostima sempre a mille, a volte eccessiva. Per i tifosi dell’Inter è un idolo, come o forse anche di più di Maradona per i napoletani, come se la cavalcata del triplete fosse stata possibile solo ed esclusivamente grazie alla sagacia tattica e mediatica del portoghese, dimenticando nel contempo le valanghe di gol di Milito, l’importanza di Balotelli e i sacrifici agonistici di Samuel Eto’o in quella stagione magica e irripetibile. Lo ‘Special One’ ha sventolato la bandiera nerazzurra un’altra volta ancora, ‘oh presidente, mio presidente’: “La vittoria della Champions League con l’Inter è stato il momento migliore della mia carriera – ha dichiarato in un’intervista a ‘SkySports’ – Il club nerazzurro è unico nel mondo, una famiglia per me. Sono riuscito a realizzare il sogno di Moratti, ha investito per anni ed anni della sua vita, milioni e milioni per riuscire a realizzarlo. Ha sempre avuto allenatori fantastici, giocatori straordinari, ma non ce l’aveva mai fatta – ha spiegato Mourinho – Insieme a me ha vissuto momenti indimenticabili, per quel gruppo di calciatori, alcuni di essi in età avanzata, era l’ultima opportunità per alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie”.
Raffaele Amato