INTER JUAN JESUS SQUADRA AMBIENTAMENTO / MILANO – E’ senza dubbio una delle note più liete di questa stagione, una sorpresa se consideriamo la sua giovane età e la concorrenza che è riuscito a battere: il brasiliano Juan Jesus, arrivato dall’Internacional già dalla scorsa stagione, si è confidato ai microfoni del sito della Fifa, ripercorrendo le tappe delle sua esperienza nerazzurra: “Nell’Inter hanno giocato tanti brasiliani che hanno fatto la storia, come Julio Cesar, Lucio e Maicon – dice -. Tutti qui sono grati a questi giocatori per quello che hanno fatto. Sono un po’ triste per il loro addio, mi è dispiaciuto non poter giocare con loro, ma il calcio è così, ora stanno continuando le loro carriere altrove – continua -. Loro si sono sempre comportati bene con me, mi hanno aiutato a inserirmi nel gruppo quando sono arrivato e grazie a questo sono riuscito ad integrarmi in tempi brevi, infatti ad ogni partita va sempre meglio – ammette -. Rinnovamento? In ogni squadra ad un certo punto viene il momento di cambiare. Bisogna costruire un gruppo nuovo e per questo serve tempo”. Sulla vittoria contro la Juventus: “Ci ha dato fiducia per andare avanti e conseguire i nostri obiettivi – spiega -. Battere per la prima volta la Juve nel loro stadio, infrangere la loro imbattibilità, è stato qualcosa di stupendo. Nessuno credeva in noi quando è cominciato il campionato, per questo vincere così e soprattutto in casa loro è stato davvero importante – ammette -. Dobbiamo ancora lavorare molto, ci saranno altre importanti sfide da affrontare e da vincere. Siamo lì in alto, anche se comunque la Juventus resta in vetta”. Dopo i successi sportivi, ecco le sue impressioni sul gruppo: “Mi avevano detto che gli argentini non parlano coi brasiliani, ma nel mio caso non è stato così. Zanetti è un capitano eccezionale – dice -. Parla sempre con tutti, è bellissimo convivere con gente così. L’Italiano? L’ho imparato con due metodi: insieme alla mia compagna e andando al cinema – ammette -. All’inizio non capivo nulla, ora va meglio. A Milano vado in giro tranquillo, in ogni senso: non mi perdo e la gente non mi assale; d’altronde, non sono ancora ai livelli di Neymar” ha concluso.
Stefano Migheli
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