Inter, Moratti nel confessionale: “Mou, Strama, Calciopoli e i cinesi”

Moratti nella sede dell'Onu a New York (Inter.it)

INTER, MASSIMO MORATTI MOURINHO STRAMA CINESI / NEW YORK (Stati Uniti) – Tutto in un giorno: romanticismo, passione, attualità e delusione. Partiamo da quest’ultima, o da suo cugino, il rammarico. Rammarico, perché la trattativa coi cinesi sembra esser definitivamente naufragata: “Devo avere pazienza, la questione me lo impone – ha spiegato Moratti a ‘La Gazzetta dello Sport’ – Si sono inceppati con le loro mani, anzi, con le loro regole: ci sono dei contratti firmati, ma ora che è passato molto tempo non posso far altro che sospettare in negativo”. Niente stadio, niente soci con gli occhi a mandorla in società, ufficialmente ancora no, ma ufficiosamente forse si. Meglio parlare d’altro, sviolinare e ricordare il passato, un nome e un cognome, José Mourinho: “Tra me e lui c’è un affetto particolare, fulminante. Quando andò via mi disse: “Ma lei perché continua a fare il presidente? Nella mia carriera non ho mai avuto tanta difficoltà nei confronti delle istituzioni. Un uomo straordinario, un vincente, impossibile non essergli legato”. Guardiamo oltre, un po’ più in là: parole al miele per quel che fu, per il presente, invece? “Ho piena fiducia in tutti, nella squadra e in Stramaccioni – ha spiegato – Il nostro allenatore è diretto, umorale, ma molto bravo: ha il senso della realtà, sa vivere in mezzo ai calciatori e non si ferma al dispiacere, se qualcosa non va. Ha sempre a portata di mano una soluzione, non dà mai nulla di scontato. Questo calo, credo sia dipeso dalla stanchezza e dai numerosi infortuni. La cosa grave di lunedì è non solo che abbiamo perso, ma che si è capito che al massimo avremmo pareggiato”.

Inspiegabile la facilità con cui è andato al tiro Sansone, per fortuna non ci sono stati errori arbitrali: “A Parma, il direttore di gara è stato bravissimo – ha precisato il patron – in altre partite, invece, abbiamo subito torti incredibili, ho tirato in ballo Calciopoli perché è giusto che quel tipo di scandalo non venga dimenticato: anche se, dopo la partita col Cagliari, il mio sfogo si riferiva solo a distrazioni della terna arbitrale, antipatia nei nostri confronti e un po’ di sfortuna. Calciopoli era tutt’altro, era una vera e propria organizzazione“. Infine, spazio, è giusto che sia così, al progetto ‘Inter Campus‘, al quale è stato reso onore persino dalle Nazioni Unite: “Tutto ciò, mi rende orgoglioso. L’ONU, ci ha invitato nella sua ‘casa’ perché ha ritenuto giusto omaggiare il nostro lavoro con i bambini di tutto il mondo; con questo progetto, unico, ci stiamo togliendo grandissime soddisfazioni“, ha concluso Moratti.

 

Raffaele Amato

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