INTER, WESLEY SNEIJDER PERCHE’ NON SI E’ ALLENATO / MILANO – Una prigione dorata, con annessi alimenti, regali e permessi: tanto paga l’Inter! Che braccio di ferro sia: tra dispetti, parole ai media e fugaci quanto fumosi tweet. La triste storia. ‘Era de maggio’, diceva un’antica e famosa poesia napoletana, trasformata negli anni in pregevole canzone. E’ da maggio 2010, che tutti gli interisti ricorderanno come il mese del ‘triplete’: da quel mese, o poco più, che qualcosa, se non tutto, tra l’olandese fumantino e il club nerazzurro si è ‘non’ incredibilmente, accade in ogni dove, sgretolato; a poco a poco, il rapporto sportivo, economico (soprattutto!) e affettivo. Il vincere tutto, garantì a Sneijder un ricco aumento di stipedio, a lui e a molti altri protagonisti dell’invincibile cavalcata. Tutto bene, finché dura. Be’, durò poco la storia d’amore tra il ragazzo pelato che piace tanto alle donne, così dicono, e ‘pantalone’ Moratti, che dalla sera di Madrid in poi ha pensato più a come risparmiare, con la scusante del Fair Play Finanziario, che a come saggiamente investire per rafforzare, ma prima ancora rivoluzionare la sua squadra. Sneijder si è afflosciato, al pari del presidente nerazzurro. Entrambi han perso entusiasmo, volontà. Eccezion fatta, per i mesi in cui soggiornò sulla panchina l’ex rossonero Leonardo, detto anche il ‘traditore dell’ultimo minuto’. Come ti giri, ti frega! Resti tra noi.
Infortuni, scappatelle, liti furiosi e non con gli allenatori: Sneijder ha detto addio alla maglia nerazzurra non ieri, o un mese fa. Ha salutato pian piano, col passare dei giorni, delle settimane. Un addio lento, quasi impercettibile per gli occhi abbagliati di amore e passione dei tifosi, spesso e volentieri trattati come prodotto che come persone umane. Il club, stufo delle manchevolezze agonistiche del suo ‘mr.cinguettio’, propose mesi fa un rinnovo con riduzione degli emolumenti; fu la goccia che fece traboccare il vaso. Malignamente potremmo dire una cosa: Moratti offrì un contratto più basso semplicemente per mettere spalle al muro il suo ‘odiato’ calciatore, sperando di agitare (ci riuscì!) contro lo stesso l’ira funesta del grande tifo interista.
Chiaro il motivo: il patron si è stufato di spendere delle cifre importanti per un ventottene non più in grado di far fare il salto di qualità al suo collettivo, vincitore di battaglie calcistiche anche in sua assenza. Basterebbe chiedere lumi a Ranieri e Stramaccioni. Branca ha poi chiuso il cerchio. A modo suo; sbagliando! Era de novembre. Arrivederci all’anno nuovo. Salutata la ciurma, con anticipo. Ritornando a Milano, in ritardo. Ecco le ultime disavventure di Sneijder, ormai un ‘chi l’ha visto?’ alla Pinetina. Ah, ieri non si è nemmeno allenato. Motivo: febbre. Nessuno se l’aspettava, vero?
Raffaele Amato
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