INTER PROGETTO FUTURO STRAMACCIONI / MILANO – Si parla, si straparla. A vanvera, spesso. Capita di sentire o di leggere notizie strabilianti, l’Inter che compra o che pensa e crede di comprare chissà chi: fenomeni brasiliani (Lucas), presunti campioni (Paulinho) o grandi centravanti a peso d’oro (Dzeko). Voci che contrastano nettamente con la realtà. Povera per il club nerazzurro, e per tutto il sistema calcistico italiano, rimasto ancorato a vecchi elefanti ben vestiti ma tremendamente incapaci di rappresentare, modernizzare e gestire lo sport più bello del mondo.
Anche Moratti, meno propagandistico del suo dirimpettaio Berlusconi, in perenne campagna elettorale, è stato chiaro, “il momento economico non consente grandi investimenti”. Eppure, si continuano a lanciare messaggi e slogan ai tifosi interisti, delusi e amareggiati dalle ultime deficitarie campagne acquisti messe in piedi da Branca e Ausilio, colpevoli di errori grossolani – Forlan, per chi ha buona memoria – però allo stesso tempo impossibilitati a mettere in piedi trattative importanti a causa di un budget ridotto all’osso dalle nuove direttive societarie. Che negli ultimi mesi hanno consentito di acquistare calciatori di buon livello o semplici comparse utili solo a riempire numericamente la rosa di Stramaccioni.
Il giovane tecnico, che dovrà essere tutelato ed ascoltato dai suoi dirigenti e dallo stesso Moratti, è colui che potrebbe, sempre se riuscirà a imporsi anche fuori dal campo, dare una ‘svegliata’ al per ora fantomatico progetto di cui si è fatta e si fa tuttora grande pubblicità. Il cammno è ancora lungo, anzi tortuoso. Obiettivo imprescindibile, la Champions League. E poi l’estate prossima, cambiare. Cambiare strategia, modo di muoversi sul mercato creando una nuova e diversa gestione del parco calciatori. Speriamo che non sia troppo tardi.
Raffaele Amato