INTER, MERCATO OBIETTIVI FUTURI MASSIMO MORATTI / MILANO – Premesso: senza Moratti l’Inter non avrebbe un futuro, né avrebbe avuto un passato così glorioso e ricco di successi, seppur tali successi siano arrivati dopo tanti anni di delusioni e di milioni buttati da sopra il balcone di Corso Vittorio Emanuele. Il presidente nerazzurro, inoltre, non è per nulla paragonabile a quelli che orbitano, per strani interessi che nulla hanno a che vedere col calcio, nelle altre società di serie A. Ha sempre agito, in tutti questi anni, con tanto cuore e poco raziocinio, spinto da una passione irrefrenabile e sconfinata. Ha commesso gravissimi errori, indovinando al contempo molte scelte. E’ comprensibile, ora, lo stato d’animo del tifoso nerazzurro, inviperito e amareggiato per i fallimentari risultati negli ultimi due anni, scaturiti perlopiù da delle campagne acquisti strane, grottesche. La cessione di Sneijder, nello stesso tempo amato e odiato da tutto l’ambiente, e il distacco in classifica dall’obiettivo minimo di stagione, ovvero il terzo posto, hanno ulteriormente accresciuto l’ira del tifo interista, uno dei più appassionati e viscerali d’Italia, e forse anche d’Europa. Detto ciò, ora andremo ad aggiungere le nostre riflessioni alle dichiarazioni rilasciate quest’oggi dal numero uno della ‘Beneamata’, sempre troppo ‘generoso’ coi giornalisti.
MERCATO
“Sono soddisfatto dalla conclusione della vicenda Sneijder. Il Galatasaray ha saputo aspettare, mostrando la giusta correttezza; l’olandese è felice della nuova avventura e noi gli saremo sempre grati per quello che ha fatto con la nostra maglia. Paulinho? Stiamo valutando se reinvestire immediatamente il denaro di questo trasferimento o rinforzarci con calma: non vogliamo sobbarcarci operazioni onerose. Cercheremo l’occasione giusta. Certo è un giocatore che ci servirebbe per caratteristiche ma il problema è legato agli eventuali costi dell’operazione”.
Moratti è rimasto contento di come sia terminata la lunga telenovela di mercato legata a Wesley Sneijder. Perché non poteva e non voleva, per ovvie ragioni, più spendere oltre 12 milioni l’euro l’anno, ovvero lo stipendio lordo che ha percepito il trequartista per oltre due anni e mezzo. Su Paulinho ha cercato invece di eludere l’argomento, non riuscendoci appieno: il brasiliano è un pallino di Branca, più che di Stramaccioni, ma come ha sottolineato il patron, il costo dell’eventuale operazione è molto alto. Forse supera i tanto spifferati 15 milioni di euro, come da clausola rescissoria. Insomma, difficilmente il centrocampista brasiliano approderà a Milano, sia a gennaio che a giugno. Obiettivi realistici sono invece Schelotto, Andreolli e un secondo portiere. Il tecnico romano vorrebbe anche un regista: Lodi è in cima alla lista, però i tempi di una possibile trattativa col Catania sono assai ristretti. Un messaggio ai tifosi: “Non vogliamo sobbarcarci operazioni onerose”. Più chiaro di così…
ROMA e OBIETTIVI
“Abbiamo giocato una buonissima gara, mi hanno colpito in positivo le prestazioni di Marko Livaja e Guarin. Noi viviamo partita dopo partita, ma la rosa è all’altezza per raggiungere il nostro principale obiettivo: la Champions League“.
Vero, in parte. La partita di Roma è stata giocata benino dall’Inter di Stramaccioni, positiva la prestazione di Livaja, ottima quella di Guarin, un grande interditore che ha tutte le qualità per diventare un vero campione. Gli manca un po’ di continuità, tutto qui. La rosa, a differenza di come la pensa Moratti, non ha dimostrato finora di essere all’altezza del tanto sognato terzo posto. Quattro punti da Lazio e Napoli non sono pochi, rincorrere è sempre dura, soprattutto in un ambiente caldo ed esigente come quello nerazzurro.
Raffaele Amato