INTER IL RACCONTO TELENOVELA PAULINHO / MILANO – Un finale triste, ma facilmente prevedibile. Era praticamente impossibile chiudere questa operazione di mercato in appena tre giorni. Solo per ottenere il transfer, ovvero il certificato che viene rilasciato da una Federazione nazionale ad un’altra per consentire, in caso di trasferimento internazionale di un calciatore, che lo stesso venga tesserato presso una società affiliata ad una diversa Federazione nazionale, si sarebbero dovute attendere 24-48 ore, il che non avrebbe consentito il tesseramento entro la chiusura di questo mercato di gennaio, prevista per domani, 31 gennaio. L’Inter e Paulinho, per la seconda volta in poco più di sei mesi, si sono visti, corteggiati ma non acchiappati. Il Corinthians, ripetiamo, un club ricco e famoso, in tutto questo periodo, compreso in questo ultimi giorni, non ha mai abbassato di un euro le proprie pretese: la società nerazzurra, con Moratti svuotato nelle tasche e con poco entusiasmo, per strappare il centrocampista brasiliano, il ‘volante’, come si usa dire da quelle parti, avrebbe dovuto versare 20 milioni di euro, senza fronzoli.
Ma l’esborso economico, se fosse stato effettuato, probabilmente non sarebbe servito lo stesso a convincere il calciatore, per due motivi semplicissimi: Paulinho dal ‘Timao’ riceve annualmente circa 2,5 milioni di euro, uno stipendio che l’Inter non sarebbe in grado di ‘alzare’, visto che la nuova politica societaria prevede (e ha previsto) un taglio netto ai lussuosi ingaggi oltre che un presente-futuro tetto salariale non superiore ai 3 milioni; inoltre, il ‘volante’ trasferendosi in Italia avrebbe corso il rischio di perdere un posto nella nazionale brasiliana, in proiezione Mondiali 2014, che si terranno proprio nel Paese verdeamarelo. Due ragioni che lo hanno spinto a dire nuovamente “no” a Moratti, con il quale avrebbe avuto un colloquio telefonico.
A giugno le cose potrebbero cambiare, ma forse – come fa sapere la stampa brasiliana – l’intenzione di Paulinho, e quella di molti altri calciatori brasiliani, è quella di restare nel proprio paese almeno fino al 2014, per il motivo citato poc’anzi: il valore del suo cartellino potrebbe aumentare nei prossimi mesi, per questo il patron nerazzurro ha commesso un altro errore, promettendo ai suoi tifosi, già inalberati come non mai, che l’affare potrebbe riaprirsi a inizio estate, non tenendo conto che pochi mesi nel calcio, e soprattutto nel mercato, sono un’eternità. E che tutto può cambiare.
Raffaele Amato
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