INTER RITORNO JOSE MOURINHO / MILANO – Impossibile. Quante volte abbiam sentito usare quest’espressione da Massimo Moratti. Tante, abbastanza per poter dire che nulla è, in realtà, impossibile. Almeno per lui. Non lo è un suo ritorno, se facessimo viaggiare un po’ la fantasia. Non tanto, in fin dei conti. E perché non potrebbe, del resto, il presidente nerazzurro: perchè? Per questioni economiche, forse: si però quanto ha speso negli ultimi tre anni per pagare mensilmente gli stipendi dei quattro allenatori passati sotto e dentro il suo portafoglio? Cifre importanti, ecco perché potrebbe. Cosa ci vuole, è lì che aspetta. Una chiamata, un messaggio, un segnale dall’Inter, amante perfetta. Per sempre, per oggi, visto che il suo rapporto con il Real Madrid è agli sgoccioli. “Mai dire mai, ma tornerei con piacere”. Firmato, José Mourinho. Il top manager, per dirla “giovane”: quel che servirebbe ora, con tutto il rispetto che si deve, che devono i tifosi, ad Andrea Stramaccioni, il quale ha provato ogni tanto a imitarlo.
Perché Mourinho? Perché prenderebbe in mano le chiavi della società, ora, diciamolo francamente, allo sbando totale. Perché ridarebbe luce all’immagine del club interista, offuscata dalle barbine figure nelle ultime rassegne europee. Perché riaccenderebbe la speranza, che non è poco, di rivedere finalmente una campagna acquisti-cessioni fatta bene: con criterio, con investimenti sensati. Perché Mourinho spezzerebbe in un solo istante il predominio della Juventus, e quello aspirante del Milan. Se non sul campo, almeno fuori. Nelle stanze dei bottoni il suo nome farebbe venire la tremarella a molti. Gestirebbe e ricostruirebbe l’Inter, con la certezza di un ritorno alla competitività, assente da oltre due anni.
Moratti tornerebbe al posto suo, quello di competenza: senza l’assillo-dovere di rilasciare ogni santo giorno un’intervista sotto gli uffici della ‘Saras’, o in qualche piccolo Inter Club di provincia, con il rispetto che si deve alle province, se continueranno a esistere. A fare il presidente, e basta. Delegando tutto, o quasi, a lui: il portoghese che ha ampliato a sua immagine e somiglianza la Pinetina, che ha reso grande anche giocatori ‘normali’, che ha reso invincibili dei campioni con l’aura da perdente. Nelle sue mani, così, il futuro dell’Inter. Con pieni poteri sul mercato, alla Ferguson: da responsabile della comunicazione ad allenatore sul campo, speciale, come piace essere a lui. Tornare a investire, con le cautele del caso, sarebbe il passo più responsabile di Moratti da quando è presidente dell’Inter. Ce lo ha insegnato Mario Monti: stringere troppo la cinghia nei momenti di crisi non fa altro che peggiorare la situazione. Ridia Mourinho agli interisti, ridia personalità e lustro al suo club.
Raffaele Amato