CALCIOMERCATO INTER ZANETTI EREDE FUTURO / MILANO – Quattro stranieri e un italiano. Non è il titolo di un film, ma solo la narrazione di quel che potrebbe accadere la prossima estate. L’addio al calcio di Javier Zanetti avverrà al termine di questa stagione, o molto probabilmente a giugno 2014, alla soglia dei 41 anni. E’ lecito porsi alcuni interrogativi sulla questione, uno anzitutto: chi prenderà il posto dell’argentino? Vi è una folta schiera, in realtà, dei possibili successori dello storico capitano dell’Inter. In lizza, al momento, vi sono quattro candidature: Jung, Peruzzi, Vrslajko e Montoya. Buoni giocatori, o meglio dire talenti emergenti. Stranieri, comunque.
Il primo, tedesco in forza all’Eintracht; il secondo, argentino del Vélez (segnalato proprio da Zanetti); il terzo, croato della Dinamo Zagabria; il quarto, spagnolo del Barcellona. Ma le primarie nerazzurre potrebbero (o forse dovrebbero) puntare su un outsider: Giulio Donati. 17 presenze in under 21, il ragazzo di Pietrasanta (23 anni) milita nel Grosseto, serie B. Ha esordito con la maglia dell’Inter nella stagione del ‘triplete’, in Coppa Italia contro la Reggina. Prima di passare a Lecce, dove collezionò molte panchine, a Padova, fece un campionato strepitoso, e infine in Toscana: il suo contratto con la ‘Beneamata’ scade nel 2014.
Se le intenzioni della società di Corso Vittorio Emanuele, come dichiarato più volte, sono quelle di puntare sui giovani, perché non iniziare a farlo valorizzando i ‘propri‘, ovvero quelli che son cresciuti nel suo tanto decantato settore giovanile? Gli stranieri, molte volte, sono maggiormente ‘pubblicizzati‘ rispetti ai giovani italiani. il che induce spesso in errore i dirigenti del Bel Paese, esterofili all’eccesso. Due strade sono percorribili per sostituire al meglio Javier Zanetti: puntare su un italiano il cui cartellino è già nelle proprie mani (è il caso di Donati), senza spendere nemmeno un centesimo, oppure investire una somma rilevante su un laterale destro già affermato a livello internazionale. Altri nomi, come citati sopra, sarebbero tutte ‘scommesse‘ da vincere, ma con il serio rischio che vengano perse.
Raffaele Amato
