INTER-ROMA STRAMACCIONI / MILANO – Lungi da noi, a ognuno il suo mestiere. Ma in fondo, siamo qui anche per questo. Inter e Roma, stasera le stelle brilleranno per una sola delle due squadre che al ‘Meazza’ giocheranno i restanti novanta minuti, al netto dei possibili supplementari, della semifinale di Coppa Italia, unico trofeo rimasto a disposizione a entrambe per salvare la fallimentare stagione. Andrea Stramaccioni, come sappiamo, ha i giocatori ‘risicati’, alcuni acciaccati, e altri in evidente scarsa condizione psico-fisica. All’andata, la sua squadra è stata sconfitta 2-1 dall’allora compagine zemaniana: Florenzi e Destro per i giallorossi, Palacio per i nerazzurri. Risultato più che giusto, nonché ampliamente ribaltabile nella partita di ritorno.
COME E PERCHE’ – Le assenze sono tante, non abbiamo a disposizione un volume formato ‘Pagine Bianche’, altrimenti le avremmo elencate tutte – nella Roma mancherà Pjanic, indisponibile anche lo scorso 23 gennaio -, ma il mister interista e i suoi ‘reduci’ saranno obbligati a giocarsela fino all’ultimo respiro, mettendo da parte problemi e discordanze almeno per una serata. L’Inter, come tradizione ci insegna, nei grandi appuntamenti, soprattutto quando parte battuta, ha sempre tirato fuori carattere ed energie nascoste chissà dove antecedentemente. Per cui, è lecito aspettarsi dalla formazione ‘bauscia’ una prova di orgoglio e di coraggio contro un avversario superiore nell’undici in campo e con una condizione atletica nettamente migliore.
Lo svantaggio da recuperare è irrisorio, basterebbe un gol alla ‘Beneamata’, vincere 1-0, per passare il turno e accedere in finale: Stramaccioni, mettendoci un po’ nei suoi panni con mera umiltà, dovrebbe ‘ordinare’ ai suoi giocatori di non scoprirsi troppo, e subito, onde evitare di subire un gol che potrebbe essere fatale ai fini del punteggio conclusivo. Sarebbe meglio, appunto, che l’Inter giocasse una partita d’attesa, con l’unica punta Rocchi e Alvarez libero di muoversi su tutto il fronte offensivo, stando più coperti possibili in mezzo al campo. Difesa a tre ideale, Samuel la guida perfetta di un reparto che ha in Ranocchia e Juan Jesus, causa forma tutt’altro che smagliante, due grossi punti deboli: tenendo conto dell’attacco affilato che possiede la squadra capitolina; Totti, se in serata, è immarcabile. Compatezza e unione tra reparti, Kovacic fonte di gioco decisiva. Pronti a colpire in contropiede l’avversario. Primo obiettivo: non subire il gol che potrebbe ‘ammazzare’ la gara. Per segnare, poi, il tempo non mancherà di certo.
Come dovrebbe giocare
INTER (3-5-1-1): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Schelotto, Kuzmanovic, Kovacic, Cambiasso, Zanetti; Alvarez; Rocchi.
Raffaele Amato