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Inter, il rinato Jonathan: “Terzo posto possibile. Se la società vuole…”

Jonathan (Getty Images)

INTER PARLA JONATHAN / MILANO – Un paio di ottime prestazioni, contro la Roma un gol davvero pregevole, son bastate a Jonathan per ‘uscire dal guscio’. Il laterale brasiliano non è mai stato la panacea dei mali interisti, ma nemmeno può rappresentare – per altri forse sì – uno dei giocatori su cui puntare e ripartire nella prossima stagione, a meno che l’obiettivo sia confermare l’attuale posizione in classifica, anziché raggiungere l’agognato terzo posto. A gennaio avrebbe potuto lasciare Milano, però le offerte che giunsero in Corso Vittorio Emanuele non soddisfarono le esigenze dell’Inter, intenzionata a liberarsi del misterioso verdeamarelo esclusivamente a titolo definitivo, in modo da rientrare, seppur in parte, dall’investimento fatto nell’estate 2011, costato 5,5 milioni di euro.

JONNY ‘REBELDE’ – Ribelle, critico, un po’ di ragione è sicuramente dalla sua parte: “Mi sono sempre allenato bene come tutti i miei compagni – ha dichiarato Jonathan ai microfoni di ‘Mediaset’ -, ma ripeto quello che ho detto dopo la partita con il Parma: ho sentito molte ingiustizie, certo non solo nei miei confronti, bensì anche in quelli di Alvarez, un calciatore bravissimo con grandi qualità. Sembrava che per tutto quello che succedeva in una partita dell’Inter la colpa fosse la mia, se si perdeva o se si pareggiava. Avevo fatto un esempio, ho detto che se pioveva o nevicava era colpa mia“. Sfottò, insulti, persino un video con gli ‘scivoloni’ sul campo del ‘Ferraris’ di Genova: “Scivolavo, come scivolavano anche gli altri, ma il problema ero solo io. Io sono scivolato nella partita contro la Sampdoria e si è parlato solo di me, in quella con il Cagliari sono scivolati altri giocatori ma nessuno ha detto niente. Per questo motivo ho detto che era sempre colpa mia se pioveva e se nevicava, ma la colpa non è mai di un solo calciatore: siamo un gruppo, una società, se si vince si vince tutti insieme e lo stesso succede quando si perde”.

RINASCITA E STRAMACCIONI – In Coppa Italia e nell’ultima gara vinta contro il Parma i segnali di una possibile rinascita: “Prima della partita contro la Roma non mi stavo allenando nel modo giusto come facevo prima. Con la Roma doveva giocare Cambiasso, poi lui si è infortunato e la squadra aveva bisogno di me. Io sono rimasto sorpreso, non me l’aspettavo. E’ capitata quella bella azione con Alvarez e Rocchi, è arrivato quel bel gol e poi ho fatto bene con il Parma, ma una settimana prima di queste due partite non mi stavo allenando benissimo, invece quando mi stavo allenando bene, davvero bene, succedevano delle cose che neanche io sono in grado di spiegare. In una partita nella quale mancava Pereira, Stramaccioni mi ha schierato a destra e quello è stato un segnale di fiducia nei miei confronti. Posso solo ringraziare il mister per la fiducia che mi ha dato”.

OBIETTIVI E FUTURO – Cinque giornate di campionato per sperare in una, tempo addietro, impossibile conferma nell’Inter: “Il mio obiettivo è finire questa stagione nel migliore modo possibile e fare nelle prossime partite ancora meglio di come ho fatto contro Roma e Parma. Io voglio stare dove mi vogliono, se l’Inter vuole che io rimanga, io rimango. Ho un contratto fino al 2015 e vedremo se la situazione sarà buona sia per me che per l’Inter. Mi aspetto di finire questa stagione bene e poi vedremo che cosa accadrà, se resterò qui o andrò a giocare in prestito in un’altra squadra, vedremo. Ora la mia testa è concentrata su questo finale di stagione. Siamo consapevoli del fatto che anche i nostri avversari vogliono vincere. Noi dobbiamo dimostrare che siamo all’Inter perchè abbiamo la qualità e la personalità per giocare in un grande squadra come l’Inter”.

PALERMO E TERZO POSTO – “Con Siena e Atalanta abbiamo perso punti preziosi per la zona Champions. Ma noi crediamo ancora e vogliamo raggiungere il terzo posto – ha spiegato Jonathan in conclusione -. Contro il Palermo sarà una partita molto difficile. Si affronteranno giocatori con qualità, esperienza e credo che vincerà la squadra che resterà più concentrata”.

 

R.A.

 

Raffaele Amato

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Raffaele Amato

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