Ecco l’indonesiano che vorrebbe l’Inter: “Mi piacciono le sfide”

Erik Thohir (sport.news)

INTER THOHIR MORATTI SOCIETA’ / MILANO – Bel faccione felice e contento. Ricco, anzi ricchissimo. Si chiama Erik Thohir il presunto magnate indonesiano interessato all’acquisizione – addirittura – del pacchetto maggioritario della società nerazzurra. Quarantatré anni, Thohir (“mi piacciono le sfide, ho la passione per gli affarri: non fa niente se poi la notte non dormo”, disse tempo fa in una intervista) è uno dei principali uomini d’affari del sud-est asiatico, al termine del 2011 ha acquistato il 15 per cento del Philadelphia 76ers (basket) investendo circa 21 milioni di dollari – come spiega la rivista ‘Forbes’ -, nei primi mesi del 2012 si è buttato a capofitto nel mondo del calcio statunitense, acquisendo per 50 milioni di dollari il Dc United. E’ presidente e azionista assieme alla sua famiglia della PT Visi Media Asia. Recentemente ha acquistato in i diritti televisivi dei prossimi mondiali brasiliani, che saranno trasmessi in Indonesia in televisione, radio, internet e carta stampata per circa 61 milioni di dollari. Il suo socio in affari è Anindya Bakrie, figlio del magnate Aburizal Bakrie nonché partner della Visi Media.

Pare sia tifosissimo dell’Inter – ma resta soprattutto un imprenditore con l’unica ambizione di fare affari a suo favore -, e, come riportato da ‘Tuttosport’, avrebbe intenzione di acquistare il 51 per cento delle quote nerazzurro, ovvero la maggioranza del club. Moratti sarebbe intenzionato, invece, a cedere solo una quota di minoranza, al massimo il 20 per cento, rimanendo così lui il proprietario con maggior potere. Secondo il ‘Sole 24 Ore’, il quale va un po’ controcorrente a tutte queste voci, tutti i possibili investitori dopo la consultazione dei conti e del bilancio dell’Inter ‘scappano a gambe levate‘, per questo Massimo Moratti, nel comunicato apparso ieri sul sito ufficiale del club, non si è voluto sbilanciare sulla questione, che resta comunque molto delicata, a maggior ragione dopo il fallimento-figuraccia coi cinesi.

 

R.A.

 

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