INTER ALLENATORI MORATTI / MILANO – Proprio nel momento più delicato della finora breve gestione-Stramaccioni, vien voglia di ricordare, evitando di sproloquiare eccessivamente, tutti gli allenatori avuti, chiamati, coccolati (stra)pagati delegittimati e poi cacciati da Massimo Moratti. Diciotto in tutto, dal 1995 a oggi. Da Bianchi a Simoni, passando per Hodgson Lucescu e Lippi.
OTTAVIO BIANCHI – Un testone di vecchio stampo, sergente di ferro che vinse uno scudetto col Napoli di Maradona, ‘Dio’ del calcio che gestì con tante difficoltà e incomprensioni. Moratti, che acquistò l’Inter il 25 febbraio 1995, se lo ritrovò per forza di cose sulla panchina nerazzurra. A inizio campionato 1995-1996 lo silurò senza troppi indugi, al termine di una sconfitta proprio con il Napoli.
LUISITO SUAREZ – Traghettatore post-Bianchi di una squadra costruita male e gestita peggio, vivacchiò dalla quinta alla settima giornata della stagione ’95-96.
ROY HODGSON – Assunse l’incarico dopo i due repentini cambi (Bianchi-Suarez) in autunno. Il primo (quasi) anni lo concluse al settimo posto, mentre la stagione successiva durò, tra critiche e tensioni interne, fino alla 32esima di campionato. Perse una finale di Coppa Uefa ai calci di rigore contro lo Schalke 04. Nella sfida con i tedeschi famoso il litigio con Javier Zanetti, con cui si riappacificò qualche istante dopo. Moratti lo richiamò per il mese conclusivo della disastrosa stagione ’98-99, perdendo lo spareggio intertoto con il Bologna.
LUCIANO CASTELLINI – L’uomo della provvidenza. Traghettò la sua Inter per ben due volte: nelle ultime due partite del campionato ‘96-97 e dalla 27esima alla 30esima nel 1998-1999. Non amava le pressioni, uomo perbene ma schivo.
GIGI SIMONI – Gestore perfetto, secondo Moratti (quando ancora era sulla panchina del Napoli) per lo straordinario ma svogliato Ronaldo. Sfiorò lo scudetto delle ‘polemiche’ e dei vistosi torti arbitrali a tutto vantaggio della Juventus ‘moggiana’ nel 1998; vincitore della Coppa Uefa ello stesso anno, quando al ‘Parco dei Princip’ la Lazio di Eriksson venne sconfitta dall’Inter del ‘Fenomeno’, di Zamorano e del capitano Zanetti. Il trionfo europeo evitò il licenziamento del ‘buono come un padre’ Gigi – c’era già un accordo preventivo con Zaccheroni -, che poi venne estirpato dalla Pinetina dopo la vittoria al foto-finish sulla Salernitana, prima ancora il magico 3-1 sul Real Madrid, e qualche minuto successivo alla consegna fra le sue mani della ‘Panchina d’Oro‘. Simoni venne avvisato della decisione presidenziale da Sandro Mazzola, mentre stava tornando in macchina a Milano: “Caro Gigi, Moratti ha deciso di mandarti via“.
MIRCEA LUCESCU – Il ‘Maestro’ di calcio per eccellenza, l’inventore del grande calcio in Romania. All’Inter ebbe poca fortuna, in carica dalla dodicesima giornata della famosa, per i quattro cambi di allenatore e per la mancata qualificazione a una competizione europea, stagione 1998-99. Appena venne a sapere che Lippi aveva trovato un accordo con Moratti, si dimise dall’incarico.
MARCELLO LIPPI – L’allenatore più ‘odiato’ nell’ambiente interista, e non solo per i suoi vittoriosi e discussi trascorsi nella Juventus. All’Inter ottenne e pretese fino a un certo punto carta bianca. Moratti, prima della presentazione ufficiale del tecnico livornese – alla quale si presentò con un cerotto sulla fronte a causa di una caduta in bicicletta – si era già pentito della sua scelta, ad alcuni giornalisti che gravitavano attorno al club nerazzurro confessò, “questo non è all’altezza dell’Inter“. Nel ’99-00, e dopo un massiccio intervento sul mercato, ottenne solo un misero quarto posto (vinse lo spareggio Champions con il Parma grazie a una doppietta di Roberto Baggio e perse la finale di Coppia Italia contro la Lazio). Successivamente all’eliminazione nei preliminari di Champions League a opera dello sconosciuto Helsingborg e dopo la pesante sconfitta contro la neopromossa Reggina nella prima giornata del campionato ’00-01, si fece ‘cacciare’: indimenticabile la sua sfuriata ai microfoni: “Se fossi il presidente dell’Inter prenderei a calci nel c..o i giocatori e l’allenatore, e poi li appenderei al muro‘. Al suo ritorno al ‘Meazza’, stavolta da avversario e nuovamente alla guida della Juventus, venne accolto dagli interisti con una cascata di carta igienica; come a dire, ‘ecco la carta bianca che avevi richiesto’…
MARCO TARDELLI – Dalla seconda di campionato in poi: il 6-0 patito nel derby segnò la fine della sua brevissima e orribile avventura sulla panchina interista.
Continua…
Raffaele Amato