INTER SFIDE WALTER MAZZARRI / MILANO – La squadra dei suoi desideri è stata solo trascritta su qualche pezzo di carta, magari uno di questi consegnato fra le mani di Marco Branca, che avrà il compito, arduo, di realizzare e conquistare tutti gli obiettivi chiesti da Walter Mazzarri. Da memorizzare per bene, nel calcio e tanto più nell’Inter, non tutto quello che chiedi alla fine ottieni. Due esterni, un difensore centrale, un paio di centrocampisti e un attaccante: questi i ruoli e le correzioni da compiere per rendere l’Inter attuale una futura e seria concorrente al terzo posto. Traguardo massimo, viste le poco agiate condizioni economiche della società. Mazzarri sbarca a Milano con alle spalle tanta gavetta e dopo quattro anni carichi di tensione vissuti a Napoli, con cui è riuscito a togliersi anche qualche buona soddisfazione. Non ha il fascino di Mourinho, ma è un allenatore esperto, testardo, che sa quel che vuole.
CORTINA DI FERRO – Porterà alla Pinetina sei fidatissimi collaboratori, più il team manager Giuseppe Santoro, il quale lo tutelerà dai prevedibili attacchi interni. Mazzarri, tenuto conto delle esperienze passate dei suoi colleghi più o meno illustri, dovrà fidarsi solo di se stesso e del suo staff, creando attorno al proprio gruppo una vera e propria cortina di ferro. Una muraglia in grado di proteggere il suo lavoro e le sue idee, nonché di far superare pressioni e rumors che inevitabilmente andranno a toccare e a cercare di intaccare la sua aventura sotto l’ombra della Madonnina. Sulla stregua di Mancini e Mourinho, due grandi che resero grande e speciale l’Inter. Anche loro, due mammasantissimi, soprattutto il portoghese, che insieme ai propri fedeli collaboratori andarono sempre dritti per la loro strada, fino o quasi allo scontro con l’organigramma dirigenziale, il quale ha avuto e avrà bisogno di personalità forti e ingombranti per evitare di non incappare continuamente in errori e orrori grossolani. Stimoli su stimoli, in questo Mazzarri è una autentica garanzia.
INDIPENDENZA – Autorevolezza, sconosciuta a Stramaccioni. Mazzarri dovrà imporsi su uno spogliatoio complicato e oligarchico, in cui i pochi giovani presenti han fatto spesso fatica a emergere a causa del gruppo ‘storico’ che detta legge e che ha imposto nel recente passato, seppur indirettamente (almeno in parte), gerarchie di comodo (tattiche e tecniche), allenamenti più leggeri e soste lunghe, vedi quella natalizia, poco consona a una squadra con il dovere di vincere. Senza condizionamenti e con indipendenza, scelte dure per il bene esclusivo della squadra e non per uno o più singoli giocatori; senza guardare in faccia a nessuno. Nello spogliatoio dell’Inter, come in quello dei grandi club, o fai la pecora o fai il pastore.
NUOVA OSSATURA – Facce nuove, punti di riferimento diversi da quelli odierni. Mazzarri e l’Inter non potranno fare a meno di forze fresche e di qualità, subito in grado di spodestare antichi poteri e la vecchia ossatura, un tempo vincente, oggi una zavorra per le ambizioni della ‘Beneamata’. Ripartire si può, non tutto è da buttare dopo la stagione disastrosa: Handanovic, Juan Jesus, Kovacic, Ranocchia, Guarin (se non lo cedono) e Icardi. Sei elementi, pià altri quattro-cinque che dovranno arrivare alla Pinetina dal mercato estivo. Via i rami secchi e chi non è stato e non potrà essere all’altezza della situazione. Per un’avventura incandescente e molto affascinante.
Raffaele Amato
Via dall'Inter, è ormai tutto deciso. Dirà addio nel mese di gennaio, lo spazio è…
L'Inter è chiamata ad affrontare il Lipsia alla ripresa della Champions League: i nerazzurri hanno…
Simone Inzaghi ha parlato nella conferenza stampa che ha preceduto la partita contro il Lipsia…
La scelta sorprendente di Inzaghi ha ripagato ampiamente l'allenatore nerazzurro. Ora i piani del club…
Non c'è riposo in casa nerazzurra. Ad Appiano Gentile si sta già pensando alla Champions…
Non si fermano le frecciatine ai nerazzurri. Questa volta nel mirino sono finite alcune scelte…