INTER DEBITI CREDITI THOHIR / MILANO – Le voci si rincorrono, le bufale o le notizie campate per aria sono un susseguirsi instancabile persino per gli stessi tifosi nerazzurri, molti dei quali attendono quasi come un ‘Messia’ l’avvento della nuova era targata Erick Thohir. Il ricco indonesiano, riassumendo i tanti sussurri – smentiti in parte da Massimo Moratti, le cui parole valgono poco o nulla visto i precedenti – avrebbe offerto al petroliere per rilevare tutta l’Inter o almeno l’80 per cento di essa, circa 300 milioni di euro.
Una cifra alta, forse altissima, tenuto conto dei mastodontici debiti della società; 458.964 milioni di euro secondo l’ultimo bilancio (2012): 87.650 verso le banche, 73.021 verso imprese controllate, 63.799 verso fornitori, 124.382 verso enti settore specifico, 24.929 verso altri finanziatori, 22.610 debiti tributari, 10.800 per partecipazione ex art.102 bis Noif, 1.070 verso l’Inps, 1.958 verso imprese collegate. Non a caso, il cuore della ‘presunta’ telenovela, assai simile a quella con i cinesi, batte proprio su tale delicata questione: ovvero, su chi tra Thohir e Moratti, dopo l’eventuale acquisto-cessione, dovrebbe accollarsi questa esposizione debitoria.
La società nerazzurra, inoltre, è una azienda che non genera alcun profitto; come del resto tutte le italiane. E’ stato detto in tutte le salse: non è nemmeno quotata in Borsa, aspetto pressoché determinante – basterebbe chiedere lumi agli esperti di finanza – per un eventuale investitore. Moratti da Thohir vorrebbe la completa partecipazione al progetto-stadio, di cui finora non si son viste tracce. Un altro investimento da circa 500 milioni di euro: allo stato delle cose mancano terreno, autorizzazioni varie e soldi. Tra l’altro, lo stadio non porterebbe nessun beneficio economico nell’immediato, i primi piccoli risultati l’indonesiano potrebbe vederli solo dopo sette-otto anni dalla conclusione dei lavori.
Tempi lunghissimi, insomma. Thohir ha davvero intenzione di gettar soldi dalla finestra? Facendo un calcolo: 300 milioni per l’acquisto del club, 458 milioni (o giù di lì) per i debiti e 500 milioni per lo stadio. Più di 1 miliardo di euro per la ‘Beneamata’, ovverosia per una società che non dà utili: in aggiunta, obbligatoriamente, l’eventuale liquidità necessaria per il rafforzamento della squadra. Una domanda sorge spontanea: “Thohir è davvero ‘pazzo’ dell’Inter (una sorta di benefattore) o tutte queste voci sono state messe in giro per altri (poco) chiari scopi?”. A giorni sapremo, anche se qualche legittimo dubbio ci sovviene.
Raffaele Amato