INTER ALVAREZ / MILANO – Lo vogliono in pochi, davvero pochi. E, tra l’altro, a condizioni tutt’altro che vantaggiose per la ‘Beneamata’, la quale nei suoi riguardi tanto povera non è stata. Nell’estate 2011 Massimo Moratti, dopo il pressing del figlio, diede mandato a Marco Branca di investire una cifra (in)decorosa per il suo cartellino, come scritto a bilancio 11,5 milioni di euro. Escludendo commissioni varie.
In due anni Ricardo Alvarez non ha convinto nemmeno i suoi più fedeli sostenitori. Lento, fin troppo svogliato, con la ‘spocchia’ che dovrebbe appartenere, al massimo, solo ai grandi campioni, a quelli che poco o nulla hanno ancora da dimostrare. Invece no. Qualche gol, di tanto in tanto sprazzi di un talento che fatica e faticherà a sbocciare anche altrove. Ecco, il problema: l’altrove. Il fantasista argentino ha due o tre estimatori sparsi tra Europa e Sudamerica, ma tutti – proprio tutti – non vorrebbero ‘sganciare’ soldi per il suo cartellino. A tirarla, solo un esborso economico per pagargli l’ingaggio. Al resto, ci pensa o dovrebbe pensarci l’Inter.
Walter Mazzarri non sa che farsene, il tecnico toscano ha bisogno di giocatori motivati e integri fisicamente. Di rinforzi in grado di riportare la ‘Beneamata’ ai primi posti del calcio italiano, non di presunti campioni ‘in erba’, o più precisamente ‘in fumo’. Ricky, per i fan ‘Maravilla‘, sarà obbligato a cercar fortuna in altri lidi, magari in ambienti più tranquilli e meno ambiziosi. River Plate, anche se non ha voglia di ritornare in Patria dopo il fallimento europeo, o al Porto. Ai portoghesi piace da un bel po’, ma da quelle parti non sono mica degli sprovveduti. Vedremo che ne sarà di lui: un sopravvalutato, il ‘vorrei ma non posso‘.
Raffaele Amato