INTER MORATTI / MILANO – Massimo Moratti sabato sera si è presentato a sorpresa alla solita festa di fine stagione che ogni anno e di questi tempi organizza la Curva Nord. Quella del presidente dell’Inter è stata più che altro una mossa strategica per tenersi buono il cuore pulsante del tifo nerazzurro, che stranamente nell’ultima disastrosa annata non lo ha mai attaccato, in maniera diretta, allo stadio ‘Meazza’. Tra tanti sorrisi e molte carezze, “Sono grato e affezionato per come vi siete comportati in questa stagione. Il ringraziamento è per aver avuto la pazienza giusta ma anche l’affetto giusto nei confronti della squadra. Una passione che non ritrovo in altre squadre. La vostra manifestazione è stata civilissima, avrei scritto di peggio”, il petroliere in pieno delirio di onnipotenza si è lasciato andare in alcune contraddittorie dichiarazioni, lette e ascoltate anche un anno fa, allora rilasciate in piena euforia Stramaccioni e progetto ‘giovani’: “L’obiettivo della prossima stagione è lo scudetto”, frase che non avrà fatto certo piacere al pratico Mazzarri.
Al quale, in parole povere, Moratti ha chiesto in pubblica piazza la conquista del diciannovesimo campionato (“ma il mister non ci ha chiesto nessun giocatore in particolare”), dopo il sesto e il nono posto degli ultimi due anni, non promettendogli allo stesso tempo la permanenza di uno dei giocatori più importanti dell’undici titolare: “Vedremo se cedere o meno Guarin per fare cassa. E’ forte, ma per ora offerte importanti non ci sono state. Piace moltissimo al Tottenham”. Il patron nerazzurro vuole la botte piena e la moglie ubriaca. Vincere, a maggior ragione il tricolore, sarà praticamente impossibile senza la conferma dei ‘più bravi’ e l’acquisto di giocatori in grado di fare la differenza. Questo Moratti lo sa bene, ma ha preferito anche stavolta prendere in giro i cari tifosi, meno quelli che spesso si sostituiscono alla sua claque istituzionale e famigliare. Perché anche loro sono soliti nascondersi dietro a tante bugie, o domande: dodici, per la precisione.
Raffaele Amato