INTER MAZZARRI / PINZOLO – Pochi giorni di ritiro son bastati a Walter Mazzarri per prendersi una fetta di Inter. Entusiasmo e massima fiducia attorno al tecnico di San Vincenzo, accolto quasi come un taumaturgo dai numerosi tifosi interisti, nonché dallo stesso presidente Massimo Moratti. Il mister nerazzurro sa, però, che riportare la ‘Beneamata’ ai vertici del calcio italiano sarà un’impresa complicatissima, anche perché l’attuale rosa non è assai diversa da quella che nella passata stagione ha ottenuto uno sconcertante nono posto: “Ho trovato un entusiasmo pazzesco, lo stadio di Pinzolo sempre pieno, qualcosa di straordinario – ha dichiarato ieri sera a ‘La Domenica Sportiva’-. Pensando anche al fatto che, è inutile nasconderlo, l’anno scorso per l’Inter non è stato così buono. A me questo fatto mi inorgoglisce, il pubblico crede nel fatto che quest’anno si possa vedere un calcio propositivo e una squadra competitiva”.
In montagna è salito anche il presidente Moratti, che ha firmato autografi e parlato con tutte le componenti della squadra: “Con il patron c’è un rapporto di stima reciproca e di grande rispetto. Sono contento di tutto, dell’ambiente, dei collaboratori che ho trovato; però bisogna essere bravi a tradurre tutto questo in energie positive sul campo. Serve incanalare la rotta”. Sacrificio, professionalità e completa dedizione alla causa, questi alcuni dei segreti di Mazzarri: “Al di là di quello che facciamo noi, credo che nel calcio moderno non si possa prescindere dalla corsa. Io dico sempre ai miei giocatori che se hanno dei valori tecnici importanti bisogna tradurlo nel possesso di palla. Ci deve essere un’organizzazione che permetta alla squadra di essere equilibrata, di essere propositiva ma sempre con raziocinio”.
Al tecnico è stato chiesto dell’incompatibilità o meno di Guarin e Kovacic, almeno nella formazione iniziale: “Se avete avuto modo di vedere gli allenamenti, sapete che li ho già provati insieme, uno a destra e uno a sinistra. Se saranno preparati nel modo giusto, saranno due grandi giocatori in fase di possesso di palla. Per quel che riguarda Guarin, in particolare, occorre fare un salto di qualità in quanto a rendimento nelle due fasi di gioco. Il croato come Hamsik? Marek è un top player, corre in entrambe le fasi. Ha delle potenzialità simili e spero che con i giusti miglioramenti – ad esempio nella fase di attacco e nel tiro in porta – possa con il tempo diventare un giocatore come lo slovacco”. Sulla scelta tattica per l’Inter che verrà: “La prima settimana lavorerò sul 3-5-2 ma poi cambierò modulo: anche i ragazzi lo sanno, perché gli altri allenatori studiano. Strada facendo cercherò di far digerire almeno altri due moduli ai miei giocatori.
Apprezzamenti, che potrebbero valere ben poco in chiave futura, nei confronti di Cristian Chivu: “E’ un campione, qualche problema fisico in passato l’ha avuto. Fino ad ora mi ha dato grandi disponibilità, è sempre il primo a entrare in campo, bisognerà valutare la sua continuità di rendimento in una stagione lunga come il campionato italiano. Ma se i presupposti sono quelli che ho visto, credo di poterci contare tutto l’anno”. In conclusione, Walter Mazzarri ha spiegato la ricetta giusta per provare a vincere: “Credo che alla base del successo eventuale di un allenatore ci sia il cercare di convincere i giocatori che quello che tu proponi sia utile per loro perchè poi non dimentichiamo che a questi livelli sono dei professionisti che hanno voglia di riscattarsi e sanno che lavorando tanto e bene arriveranno anche i risultati”, conclude l’allenatore dell’Inter.