INTER JANMAAT / MILANO – L’alternativa dell’alternativa. Forse, sbagliando, all’ultimo posto della scala di gradimento. Parliamo di Daryl Janmaat, terzino ‘bloccato’ in forza al Feyenoord di Ronald Koeman, prestigiosa società olandese fondata come l’Internazionale nel 1908, arrivata terza nella scorsa Eredivisie, proprio come la sua difesa: 38 gol incassati su 34 incontri. Sappiamo tutti quanto l’olandese sia nel mirino dell’Inter, che a fine luglio è ancora alla ricerca di un valido laterale da consegnare a Walter Mazzarri. Janmaat è un ‘compatto’ di 185cm, classe 1989 anche se dimostra qualche anno di più. Nel ‘club del popolo’, in cui è approdato a parametro zero un anno fa, finora ha sempre giocato largo a destra nella classica difesa a quattro stile ‘oranje’, con due o tre centrocampisti davanti e con le classiche ali d’attacco al servizio di un’unica punta.
Dicevamo ‘bloccato’: ha grandi leve, ma scarsa corsa (per non dire nulla) nel lungo. Staziona, non attacca la fascia. Diligente in fase difensiva, sa attendere il suo avversario senza distogliere gli occhi dal pallone e contemporaneamente dal corpo di chi gli sta di fronte. Temporeggia, lasciando fare ai suoi compagni da centrocampo in su; non ama proporsi sull’esterno (solo 4 assist la scorsa stagione) preferendo tenere coperta la propria porzione di campo: le volte che chiama la palla sulla fascia, fa e crea un po’ di confusione; perché non ha scatto né dribbling stretto, requisiti indispensabili per gli esterni in generale e per quelli consoni al gioco di Mazzarri. Ma è un terzino sveglio, bravo nelle diagonali e nel tagliare al centro del campo sfruttando il suo fisico piazzato.
Gli piace stare nel vivo della difesa, molto vicino ai due centrali. Piede destro, benino l’uso del ‘piattone’: quando crossa, muove perfettamente il corpo. Difatti, sa servire al centro palloni invitanti, in cui viene a mancare un po’ di giusta tensione; l’effetto è sempre quello giusto, ideale per una punta ‘fisica’ e abile con la testa. Janmaat vanta 8 presenze con la nazionale olandese di van Gaal, sarebbe buonissimo – come seconda scelta – per un’Inter con difesa a quattro e obiettivi assai inferiori al terzo posto, a oggi una chimera. Meno, per l’iniziale 5-3-2 mazzarriano – che si trasforma in 3-5-2 in fase d’attacco -, proprio perché incapace di aggredire la fascia e di superare da scattista l’avversario. Valore: 6 milioni di euro, ovvero il giusto. Migliore di Isla, almeno lui sa difendere rispetto al cileno ed è di ruolo, nonché di van der Wiel: l’olandese, troppo timido e altalenante, ha più sponsor e Mino Raiola come nuovo agente, colui insomma in grado di vendere bronzo al prezzo dell’oro.
Raffaele Amato
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