INTER MAZZARRI / MILANO – Fughiamo ogni dubbio: senza cuore, ovverosia senza centrocampo. Che è il reparto più importante, quello che caratterizza nel bene o nel male i risultati di qualsivoglia squadra. Cambiasso, messo lì solo al centro, anche stanotte contro il Chelsea di Mourinho (l’Inter ha giocato con piglio giusto solo il primo quarto d’ora, la gara è terminata 2-0 per gli inglesi), fa un certo effetto: l’argentino, lo sanno tutti, non ha più il fiato dei tempi migliori. E’ una statua, anche perché costretto a fare doppio o addirittura triplo lavoro. Sempre in ritardo, impresentabile a meno che non gli si affianchi un altro mediano con notevole senso della posizione ed eccellente dinamismo. Nel complesso, il reparto nevralgico è piuttosto anarchico, debole nei ripiegamenti difensivi: Alvarez gioca da fermo, non ha sostanza né brio quando ha la palla fra i piedi. Guarin, invece, non è da buttare via: però, il discorso è lo stesso, anche il colombiano manca di verve e spirito di sacrificio. Vuol fare l’attaccante o la mezza punta, non avendo qualità e costanza: corre poco (per questo vuol giocare a ridosso degli attaccanti); è spesso fuori posizione, troppo attaccato a Nagatomo, l’unico esterno interista in grado di puntare e superare l’avversario (con tutti i suoi limiti) tentando il cross da fondo campo, e distante da Cambiasso, si è detto, il solitario nel coro sgangherato della ‘Beneamata’. L’ex Porto dovrebbe tornare a fare il mediano, come qualche anno fa: partendo vicino al ‘Cuchu’, e di tanto in tanto sfondare per vie centrali.
Palacio già in ottime condizioni fisiche, un peccato non poterlo ammirare affianco a Milito: il duo argentino formerebbe una coppia d’attacco perfetta, perché il ‘Principe’ è un eccellente regista offensivo, sa creare varchi e nello stesso tempo sfruttarli; il ‘Trenza’, invece, è un attaccante moderno, polivalente, il giusto collante tra centrocampo e comparto offensivo. Contro il Chelsea, Mazzarri ha schierato una squadra ordinata, o almeno ci ha provato, e con logica tattica: nel secondo tempo ha adottato la difesa a quattro, forse la soluzione migliore per la rosa a disposizione. Il nuovo arrivato, Mauro Icardi, ancora non si è inserito nel contesto nerazzurro: davanti è pressoché nullo se dalle fasce non gli perviene nemmeno un cross decente. Però, lui dovrebbe farsi un po’ più sentire là davanti, sgomitando e mettendoci il fisico facilitando, magari, gli inserimenti di Palacio, Nagatomo e Guarin.
La difesa a cinque, quando il pallino del gioco è in mano agli avversari, è scoordinata e lenta nello scatto: manca di una guida, Ranocchia non ha sufficiente carisma, alza poco la voce ed è troppo timido nei contrasti. Meglio Samuel, pur in tarda età: da Juan Jesus non sai mai cosa aspettarti, incostante ma coraggioso. A volte goffo, altre brillante e sveglio. Difficile fidarsi ciecamente. Campagnaro è una certezza per temperamento ed efficacia – nell’incontro è stato autore di un tackle assassino nei confronti di Terry, costatogli l’espulsione -, persino quando come suo solito sale come un carro armato sulla fascia destra. Belfodil, visto nella ripresa, assai altalenante: non si muove senza palla, promette bene quando mette impegno anziché ciondolare sulla trequarti nemica. L’undici e la rosa sono da migliorare, in tutti e tre i settori: servono un centrale, due mediani, un laterale destro e una punta. Se resta così, l’Inter potrà ambire al massimo a un piazzamento per l’Europa di minor prestigio. Altro che Thohir e proclami scudetto, gli stessi ascoltati un’estate fa.
Raffaele Amato
Simone Inzaghi pronto a dire addio all'Inter, numeri clamorosi: ecco il big che può seguirlo…
Inserimento del cartellino del promettente centravanti rossonero come contropartita tecnica per il raggiungimento di un…
L'esterno nerazzurro continua ad attirare l'attenzione di diversi club. Possibile la prossima estate delle offerte…
Neymar potrebbe cambiare squadra dopo la deludente esperienza all'Al Hilal. C'è un club pronto a…
Cristiano Giuntoli ha ormai le idee chiare sulle mosse da fare nel mercato invernale: il…
Oaktree potrebbe aver sguinzagliato Javier Zanetti: l'obiettivo da inseguire è il fenomeno diciassettenne del River…