INTER KOVACIC / MILANO – Tanta qualità ancora nascosta, classe da vendere e da mettere al servizio di questa Inter. Ci si può fidare di Mateo Kovacic, stella del povero firmamento nerazzurro, prossimo a diventare l’insostituibile dell’undici mazzarrianno: “Non sono ancora al cento per cento, ma la mezz’ora giocata col Cittadella mi è servita a mettere benzina nelle gambe. Sarà però il mister a decidere se farmi giocare oppure no”. Il centrocampista croato, in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’, non si nasconde dietro a un dito: “Mi piacerebbe segnare il primo gol in maglia nerazzurra, ma la priorità resta sempre la vittoria della squadra“.
Playmaker, centrocampista affianco a Modric in nazionale, in futuro mezz’ala: “Amo giocare in tutte le posizioni del centrocampo – spiega Kovacic -. In quella attuale mi trovo bene, avendo la possibilità di vedere la porta stando al centro del gioco. Mazzarri mi dice sempre di andare in verticale… come Hamsik? Sì, ma lui attacca gli spazi io invece sono più propenso a portar palla. I miei modelli calcistici sono Modric, Iniesta e David Silva: guardo sempre i loro movimenti, i tempi di gioco e come smistano il pallone”.
Poco credibile, per molti, quest’Inter che si presenta ai nastri di partenza del campionato 2013-2014: “Solo il campo dirà di che pasta siamo fatti. Adesso non siamo ancora una grande squadra, bensì un mix di giovani e giocatori più esperti. Però abbiamo un allenatore che ci insegna tanto”. Sulle spalle il numero 10, senza paura: “Ho studiato la storia dell’Inter e i campioni che hanno indossato questo numero. Per me, è solo un onore“, conclude Mateo Kovacic.