Inter, il ‘riferimento’ è Mazzarri

Walter Mazzarri (Getty Images)

INTER MAZZARRI / MILANO – Non potrà trasformare l’acqua in vino, né far diventare Jonathan il nuovo Cafu. Ma Walter Mazzarri, con il passar dei giorni, sarà sempre di più il punto di riferimento di questa Inter.

I motivi sono due: 1) l’attuale undici è privo di leader e fuoriclasse, il superstite del gruppo vincente è Cambiasso, che come giocatore non dà più le stesse garanzie di un tempo. Potrà essere solo lui, quindi, la guida e la presenza di temperamento in grado di far fare il salto di qualità alla ‘Beneamata. 2) La società è in un momento cruciale e delicato della sua lunga storia, e adesso è concentrata su ben altri aspetti, vedi la trattaviva per la cessione a Thohir, per potersi dedicare anima e corpo a questioni prettamente sportive. Al di là delle apparizioni di Moratti allo stadio.

I tifosi interisti hanno trovato in Mazzarri lo scoglio a cui aggrapparsi (con le dovute proporzioni, come accadde con Mancini e Mourinho), la concreta speranza affinché la stagione appena cominciata abbia a maggio un esito diverso da quella passata, sciagurata e fallimentare sotto ogni aspetto.

Il tecnico di San Vincenzo non è certamente nuovo a questo ruolo, anzi: in carriera, da Reggio Calabria a Napoli, ha sempre assunto in prima linea il compito di ‘risolutore‘, portando a casa anche eccellenti risultati sportivi e favorendo i progressi di giocatori come Hamsik Lavezzi e Cavani (solo per citare i tre più sulla cresta dell’onda) valorizzati sul piano tecnico ed economico sotto la sua gestione. Guarin e Kovacic, o lo stesso Alvarez, possono fidarsi ciecamente di lui.

 

Raffaele Amato

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