INTER MORATTI /MILANO – Nessun acquisto roboante, nessun giocatore in grado di fare la differenza. E, il solito discorso fatto anche l’anno scorso con Stramaccioni: “Il tecnico è il nostro grande acquisto”.
Musica e parole di Massimo Moratti, conquistato dal pragmatismo e dai risultati di Walter Mazzarri: “E’ stato preso proprio perché fosse una roccia, la nostra certezza, il punto fermo e d’appoggio di tutto. Si sarebbero potute fare altre scelte che potevano sembrare anche coraggiose, nuove, divertenti. Invece il tentativo – ben riuscito direi – è stato quello di prendere una persona concreta, umile, che impara e ascolta. Non nel senso che ascolta me, ma i giocatori e l’ambiente; e che ha la forza delle sue idee”.
Società, in crisi economica-finanziaria e gestionale, in vendita a Thohir o chissà chi. Per questo, Mazzarri è e sarà costretto a farsi in quattro, trasformandosi da semplice allenatore a manager-psicologo: “Mi piaceva, poi, il fatto che fosse un grande lavoratore, con esperienza, mi dava quindi l’idea che fosse un punto di riferimento dal punto di vista tecnico – prosegue il numero uno dell’Inter, come riporta la stampa nazionale -. Senza voler togliere nulla al passato, è la persona giusta al momento giusto”.
Due vittorie nelle prime due giornate di campionato. Zero gol subiti, nove realizzati se si considera anche il match di Coppa Italia contro il Cittadella. Letti e scritti questi numeri, la Juventus non può far paura. O forse sì: “E’ una partita che attira molto, non inventiamo niente nel dire che davanti a due squadre che vincono bene c’è il pubblico interessato a capire quanto di vero ci sia in tutto questo. Poi c’è il tifoso, la passione, e la voglia di battere la Juve che rientra nel bello del calcio e di questa partita”.
“Il divario tra noi e loro c’è: anche se è colmabile in termini diversi, come accaduto in queste prime due giornate. Se si vince siamo molto felici, se non vinciamo sarà una lezione necessaria per migliorare. E comunque, ovviamente, spero si vinca”, conclude Moratti, Appuntamento, quindi, al 14 settembre. Stadio ‘Meazza’, ore 18:00: di scena il ‘derby d’Italia, mica una partita qualunque.