INTER JAVIER ZANETTI / BRUXELLES (Belgio) – Quaranta, e non sentirli. O forse sì. Gli anni che passano adesso ‘pesano’ sulle gambe di Javier Zanetti, alle prese con un delicato piano-recupero dopo la rottura del tendine d’Achille nell’inutile trasferta di Palermo e il conseguente intervento chirurgico, per fortuna perfettamente riuscito.
Il capitano ‘simbolico’ dell’Inter, adesso le sue veci sul campo le sta facendo l’amico Cambiasso, non perde egualmente il buon umore e lo spirito da oratore. Ai microfoni del belga ‘Sport Voetbal Magazine’, l’argentino ha svelato, e non è la prima volta, il testo dell’sms che gli inviò David Beckham all’indomani del brutto infortunio: “In carriera ho giocato spesso contro la stella inglese, ma non siamo mai stati amici. Mi ha sorpreso il suo messaggio, ‘non ti preoccupare, anche io ho avuto lo stesso infortunio. Tornerai più forte di prima”.
La stessa stima nei confronti dell’highlander Zanetti ce l’aveva e ce l’ha tutt’ora José Mourinho, il quale, come l’ex campione di Manchester United e Real Madrid, ha usato uno smartphone per augurargli una pronta guarigione: “Lui fa ancora parte del nostro club. Penso che prima o poi tornerà sulla panchina dell’Inter, anche se io purtroppo non sarò più in campo”.
Dalle belle storie alla polemica, in gergo si dice che il passo è assai breve. I maligni, e non solo loro, dicono che l’elegante Saverio è solito influenzare scelte e campagne acquisti della ‘Beneamata’: “E’ un’assoluta falsità. Proprio come il fatto che noi argentini ‘comandiamo lo spogliatoio’. Tutte sciocchezze – precisa il capitano -. A Moratti do solo la mia opinione, ma alla fine sono il presidente e i dirigenti a decidere”. Smettere a fine stagione? Può darsi: “Intanto spero di rientrare a ottobre, poi in futuro mi piacerebbe diventare l’uomo-collegamento tra squadra e presidente. Il cosiddetto ‘uomo forte’, in grado di relazionarsi con i media”, conclude Zanetti.